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SCUOLA / I CAPI DELLA CONTESTAZIONE GIOVANILE
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1. SCUOLA / I CAPI DELLA CONTESTAZIONE GIOVANILE
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da L'Espresso

SCUOLA / I CAPI DELLA CONTESTAZIONE GIOVANILE
Piccoli leader crescono
Grintosi. Idealisti. Ma anche un po' ingenui. Ritratto di chi sta guidando la protesta contro la Moratti. Da Milano a Palermo

di Andrea Benvenuti








La protesta degli studenti delle medie superiori - contro il ministro Letizia Moratti, contro le riforme che propone, contro i progetti di finanziamento delle scuole private, e per obiettivi politici più generali, come il pacifismo e l'antiglobalizzazione - dilaga in tutta Italia. Con essa crescono tanti giovani leader, città per città. "L'Espresso" ne ha individuati alcuni ed è andato a conoscerli.

Milano Addio McDonald's

Adora mangiare da McDonald's, ma da tre anni evita «per ragioni ideologiche». Caterina Croce, diciassettenne studentessa del Liceo classico Parini, è rappresentante d'istituto eletta «con l'unica lista rossa». Iscritta al quarto anno ha una media dell'otto. Legge una ventina di libri l'anno, considera De Andrè un poeta. Figlia di genitori divorziati, vive con la madre. «Venerdì scorso abbiamo manifestato in 2 mila, qui a Milano. Saremmo dovuti essere cinque volte di più», dice. Critica il proprio movimento «incapace di coinvolgere gli studenti per portarli in piazza». Lottare contro la scuola Moratti «è un dovere che non tutti riconoscono come proprio», spiega. E racconta che la pensa «allo stesso modo anche Mirco Moratti», nipote della Letizia madrina della riforma.

Genova La guerra del caro-studio

Ha 21 anni e fa il quarto anno del Liceo artistico Paul Klee. Chiara Fornesi è tra le fondatrici del movimento della scuola, che ha deciso di entrare in autogestione. Le ragioni della protesta le spiega così: «Studiare costa troppo. Ne so qualcosa io, che sono passata qui dal classico perdendo due anni. Due anni di libri, di pranzi fuori, di biglietti d'autobus. Dare i buoni scuola agli istituti che superano le 400 mila lire di tassa d'iscrizione vuol dire darli soltanto alle private». Chiara, per fare un esempio, fa i conti di quanto le costa andare a scuola: 150 mila l'anno di iscrizione,400 mila di libri, 200 mila per i materiali, più 100 mila al mese di pasti fuori e l'autobus. Totale: più di due milioni l'anno. «Io ho solo la mamma, casalinga. Viviamo con la pensione lasciataci da mio padre. Fa rabbia pensare che i buoni scuola finiranno alle private dove ci sono ragazzi senza problemi».

Bologna Da Marx a Max

Studente di informatica all'Itis Odone Belluzzi, 17 anni, appassionato di calcio, musica e, ovviamente, di politica. Maniaco dei computer («costruisco siti Internet»), ha un soprannome di origine giallorossa, "Magico". Enrico Gnudi è il capo a Bologna di "studenti.net", rete nazionale degli studenti delle medie superiori. Sotto le due torri, Enrico («Ho lo stesso nome di Berlinguer, i miei mi hanno chiamato così proprio per ricordarlo») è quello che più di tutti si danna l'anima per smuovere gli istituti superiori contro la riforma Moratti. Da un anno è venuto ad abitare a Bologna col padre, coordinatore cittadino dei Ds. Ha letto Marx, poi la virata («sono un riformista di sinistra»): dall'autore del "Capitale" è passato a Massimo D'Alema: «Un grandissimo».

Roma Lo chiamavano Pannellino

Nel ྚ, per fare un dispetto al padre, ha tifato Berlusconi, «grande imprenditore e mago della tv». Poi è stata la volta di Bossi, ma il vero amore per la politica è nato con Pannella e Bonino. Francesco Radicioni, 16 anni, gandhiano, occhi svegli dietro un paio di occhiali alla John Lennon, in arte "pannellino", allievo del Liceo classico Tasso", è uno dei leader della capitale. Non va al cinema da quattro anni, ama la musica di Renato Zero, è un grande consumatore di giornali e di informazione tv. A Michele Santoro preferisce Giuliano Ferrara. Con i coetanei di Rifondazione e della Sinistra giovanile non va d'accordo, e al loro modo di vestire alternativo ha spesso opposto, in classe, giacca e cravatta. Ha simpatia per i no-global ma «la guerra alle volte può essere giusta».

Napoli Evviva 'o rappresentante

Ha fatto il liceo nella capitale italiana degli alluvionati, Sarno, e si è appena iscritto a Scienze politiche. Ma per tutti Ferdinando D'Aniello, 19 anni, barba folta e volto scavato, è sempre 'o rappresentante. «Ero il primo rappresentante degli studenti non alto, non biondo, non fico e non ricco». Però ha successo: Ferdinando diventa presidente della consulta degli studenti di Salerno. Da due anni è il coordinatore dell'Uds di Napoli. Da una stanzetta quattro metri per quattro nella sede della Cgil, guida un "sindacato" che ha già portato in piazza più di 20 mila ragazzi. «Non siamo fancazzisti», spiega D'Aniello. «E non siamo anti Moratti per partito preso. Questi ragazzi vogliono vivere la scuola anche di pomeriggio; vogliono avere spazi di creatività e socialità autogestiti invece che finire in strada».

Palermo Militanza in motorino

Valerio Angelini, 16 anni, prima D al Liceo classico Garibaldi, è figlio di un ex leader dei verdi palermitani e di una sindacalista della Cgil. Coordinatore provinciale dell'Uds, è riuscito a portare in piazza lƇ dicembre oltre 15 mila ragazzi. In Sicilia la Regione rimborsa fino al 75 per cento della somma spesa per l'iscrizione a un istituto. «E si tratta sempre di scuole private, con costi di iscrizione molto alti», sostiene Valerio. Inoltre, per finanziare i privati hanno tolto 100 miliardi alla formazione professionale». Valerio fino all'anno scorso frequentava il liceo di Monreale. «Ma è stato un anno burrascoso», dice, e così si è iscritto al Garibaldi da dove è uscita una buona fetta della classe dirigente cittadina. Da lì parte a bordo di un motorino verso le altre scuole per promuovere la protesta. Legge molto, ascolta Manu Chao, vota a sinistra. E fuma spinelli: «sono antiproibizionista da sempre, l'importante è un uso consapevole».

hanno collaborato Chiara Borghese, Mario Fabbroni, Giuseppe Lo Bianco, Giuseppe Pace, Davide Vecchi

13.12.2001


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Date: 02 Jan, 2002 on 08:48
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