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Era digitale, siamo solo all’inizio
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1. Era digitale, siamo solo all’inizio
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da La Stampa
Mercoledì, 26 dicembre 2001

Nonostante la crisi attuale, i prossimi anni segneranno il boom
Era digitale, siamo solo all’inizio

di Bill Gates

Oggi che le puntocom si sono liquefatte, gli Stati Uniti hanno subito un attacco terroristico e il clima economico generale è decisamente più difficile, l'entusiasmo per i personal computer e la rivoluzione di Internet degli Anni Novanta non è che un ricordo lontano. Ma se i fatti recenti ne hanno raffreddato l'eccitazione, la rilevanza della rivoluzione digitale è tutt'altro che diminuita.

Il fenomeno per il quale la tecnologia digitale è diventata una componente essenziale dell'ambiente di lavoro, della casa e della scuola non è una moda. L'avvenire digitale è più importante che mai.

Come tutte le rivoluzioni tecnologiche, quella digitale sta avvenendo per ondate successive. La prima trasformò negli Anni Novanta il modo in cui comunichiamo e scambiamo informazione. Quasi da un giorno all'altro i personal computer e Internet ci permisero di inviare e-mail, idee e dati pressoché in tempo reale.

La seconda ondata avrà una portata molto più ampia. Man mano che si aggiungeranno al PC una serie di dispositivi intelligenti attraverso collegamenti in rete ogni giorno più veloci, economici e affidabili, assisteremo alla trasformazione in formato digitale di una serie di prodotti e servizi, dai libri ai film e ai sistemi di fatturazione. I primi dieci anni del XXI secolo saranno il decennio digitale.

Finora abbiamo visto come gli atomi si trasformavano in bit e grossi pezzi della produzione di molti mezzi di comunicazione si smaterializzavano e diventavano virtuali. Ma sarà in questo decennio che incominceremo a pensare in termini del tutto nuovi alla metamorfosi digitale e all'aumento di produttività che ne consegue.

Prendiamo ad esempio la musica. E' rimasta in formato digitale da quando gli LP sono stati sostituiti dai CD nei primi Anni Ottanta, ma fino a poco tempo fa avevamo bisogno di qualche tipo di disco per contenere i dati musicali.

Adesso che la musica si affranca dalla forma fisica per diventare una sequenza di bit, per averne accesso non abbiamo bisogno di niente altro che di un dispositivo intelligente in grado di decifrarla. Lo stesso fenomeno si ripeterà in mezzi così diversi come il software, la fotografia, il video e il libro.

Il software ha cominciato a essere commercializzato online fin dalla nascita della Rete, ma soltanto poco tempo fa le larghezze di banda hanno reso possibile la circolazione delle enormi masse di bit che compongono i programmi sofisticati per lavorare, studiare o divertirsi.

Negli anni che abbiamo di fronte a noi ogni volta più persone avranno accesso a linee di alta velocità a basso costo e Internet diventerà il mezzo principale tramite il quale il software sarà distribuito, aggiornato, mantenuto e persino amministrato.

I programmi che una volta compravamo inscatolati e dovevamo aggiornare alla meno peggio con una certa frequenza si trasformeranno in un codice vivente dinamico capace di aggiornarsi e ripararsi da solo attraverso la rete.

Un altro esempio sono le videocamere digitali che adoperiamo attualmente per riprendere i volti e le immagini a noi cari e inviarli agli amici che vivono nella stanza accanto o dall'altra parte dell'oceano.

Immagazzinare e scambiare video digitali di altissima qualità è una realtà alla portata di chiunque. E se oggi i libri digitali stentano a decollare, sono certo che diventeranno oggetti di uso comune nel giro di qualche anno.

Con nuovi programmi per la visualizzazione del testo e pc grandi come tavolette elettroniche, leggere, prendere appunti e cercare informazione sullo schermo diventerà più facile e divertente che mai.

Gli effetti a lungo termine della rivoluzione digitale saranno profondi e senza dubbio positivi in moltissimi settori, e trasformeranno radicalmente l'economia del mercato. In parte ciò avverrà a causa di un semplice abbassamento dei costi.

Le merci digitali costano molto meno delle loro equivalenti materiali e richiedono di essere fabbricate soltanto una volta. I costi di inventario si ridurranno come conseguenza della maggiore efficienza ma anche perché sarà fattibile allestire delle reti di distribuzione «virtuali». L'editoria elettronica, ad esempio, può diventare un modello di industria ad alta efficienza con costi di produzione, confezionamento e distribuzione praticamente nulli.

Insieme alla distribuzione virtuale si diffonderanno la fatturazione e i pagamenti online. Secondo lo studio di consulenza Jupiter Research, l'insieme delle aziende statunitensi spende 18 milioni di dollari annui per redigere e spedire bollette e fatture cartacee, un costo che potrebbe ridursi dell' 80 per cento attraverso la gestione elettronica.

La rivoluzione digitale farà nascere modelli inediti di servizio al consumatore caratterizzati da un forte controllo da parte di quest'ultimo. Saremo in grado di scegliere, ad esempio, fra comprare un prodotto oppure noleggiarlo e ricevere periodicamente gli aggiornamenti in automatico, magari scaricandolo sul nostro computer in orario normale a una determinata tariffa oppure durante la notte con lo sconto.

Le varianti e le opportunità sono quasi infinite.
Questi vantaggi saranno positivi sia per le grosse aziende sia per quelle piccole, che già oggi grazie a Internet hanno migliorato in maniera notevole la capacità di vendere la propria produzione sul mercato globale.

Potenziata da tecnologie come XML (eXtensible Markup Language), la prossima ondata della rivoluzione digitale consentirà a queste piccole aziende di prelevare risorse in qualsiasi punto del pianeta e di unire le proprie risorse a quelle di altre aziende per produrre beni e servizi a misura dei consumatori.

Nel mondo digitale lo sviluppo di beni e servizi diventerà ogni volta di più un processo di collaborazione. Gli stessi fattori di produzione saranno fluidi, perché saranno le tecnologie di fabbricazione anziché le merci a essere riprodotte.

Questa espansione digitale nasconde alcuni rischi. Poiché diventerà più facile fare copie perfette di un numero crescente di prodotti, sarà ogni volta più importante assicurare la protezione dei diritti di proprietà intellettuale, specialmente in quei paesi in cui l'applicazione delle leggi in materia resta inadeguata.

Se alcune industrie hanno dovuto fare sforzi considerevoli per entrare nel mondo digitale, sono molto più numerose quelle che raccolgono i benefici della transizione. Investire oggi nella tecnologia di domani è più che mai essenziale per la competitività.

Presidente della Microsoft
© The Economist - La Stampa

Date: 27 Dec, 2001 on 08:48
Era digitale, siamo solo all’inizio
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