da La Stampa
Venerdì, 21 Dicembre 2001 IL PREMIER: NON OSO PARLARE INGLESE
ROMA. «Non oso fare un discorso in inglese come invece sarebbe opportuno che io facessi quando partecipo a riunioni e convegni internazionali». L'ammissione è di Silvio Berlusconi, e la fa mentre parla all'uditorio raccolto nel Palazzo dei Congressi, chiudendo gli Stati generali della scuola. Un'ammissione di debolezza che subito dopo diventa l'occasione per rafforzare il convincimento del capo del governo che una scuola riformata deve prevedere che lo studente acquisisca un'ottima conoscenza della lingua di Albione, di quella che lui definisce come «la lingua ormai universale in un mondo in evoluzione continua». Berlusconi ha detto che possiede «quelle conoscenze di inglese sufficienti per le relazioni interpersonali, ma non certo per un discorso ufficiale».
Agi
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