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Il ragazzo che vede la Moratti
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1. Il ragazzo che vede la Moratti
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da La Stampa
Giovedì, 20 Dicembre 2001

SIMONE PAINI, 19 ANNI, PRESIDENTE DEI GIOVANI DI FORZA ITALIA: «SI COMPORTA COME UNA MAMMA, E PER ME E´ UN COMPLIMENTO»

Il ragazzo che vede la Moratti
«E´ l´ottava volta che la incontro, è troppo buona»

ROMA CHI non è rivoluzionario a vent´anni, diceva Nenni, a quaranta è un informatore della polizia. Simone Paini non finirà certo così; anche perché ne ha diciannove ed è più morattiano della Moratti. «E´ l´ottava volta che la vedo» dice e pare Bernadette nei suoi momenti più ispirati. Perché la Moratti, come la Signora di Lourdes, ha un solo difetto: «E´ troppo buona. Una mamma». Per questo l´ha criticata, una volta: «quando ha ricevuto gli studenti del Tasso. Che non avevano nessun diritto di essere ricevuti». Un´altra volta l´ha richiamata, additandole l´esempio di Formigoni: «Anche il governo si impegni a presentare al più presto un disegno di legge sul buono scuola». Ma le altre volte...18 settembre: «La sinistra utilizza la tragedia Usa per mobilitare le piazze e far figurare i cortei come dimostrazione di avversità al ministro Moratti». 26 settembre: «Solo chi per anni ha sostenuto Berlinguer e il suo progetto di cancellazione della libertà di apprendimento può vedere con occhio non benevolo le proposte del ministro Moratti». Primo ottobre: «Avremo solo commissari interni per l´esame di maturità; un provvedimento atteso da anni, un primo successo per il ministro Moratti». 24 ottobre: «Queste inutili manifestazioni servono soltanto a perdere preziosi giorni di lezione, proprio ora che il ministro Moratti ha avviato una fase di ottimizzazione delle risorse». 26 novembre: «La protesta contro il ministro Moratti è sbagliata, strumentale, e per alcuni lati grottesca». Oggi Simone, presidente di Alternativa studentesca (i giovanissimi di Forza Italia), uno dei padri delle Tute azzurre, punto di riferimento della «McGeneration», ideatore dello sciopero della barba contro le barbose proteste degli studenti rossi, sta ripassando il discorso per gli Stati generali. Discorso importante: c´è la Moratti.
Abito grigio scuro, camicia bianca, cravatta blu. Sbarbato. Qualche chilo di troppo, «ma da ragazzo ero uno sportivo. Arbitro di pallacanestro. Ho fatto anche lo speaker a radio Bonaria, la radio ufficiale del santuario della Madonna di Bonaria. Certo che ho fatto anche cortei. Per l´edilizia scolastica». E´ diventato governativo, spiega, quando in un´assemblea sentì dileggiare il ministro di allora, Giancarlo Lombardi. «Ci rimasi male». Liceo a Cagliari, «lo stesso di Gramsci. Ma non amo i classici. Certo, ho letto la Tamaro. Ma preferisco giovani scrittori sconosciuti». Prego? «Ragazzi che pubblicano su Internet. Ha presente? "Storia d´amore a scuola" di Giorgio Radegani. Parla di un ragazzo dell´ultimo banco che si innamora di una compagna del primo banco, alla fine arriva nel primo banco anche lui. Una metafora alla Pirandello. E poi le "Poesie delle vacanze estive", di Giorgia Rabinzi». In politica gli piacciono «i giovani alla ribalta». «Sto imparando molto da Simone Baldelli, il capo di Forza Italia giovani. Apprezzo Basilio Catanoso di An, che da anni si batte contro la mafia». Catanoso quello indagato? «E´ assolutamente estraneo. Poi mi affascina molto Pili, il presidente della mia regione». Quello che ha copiato il discorso di insediamento da Formigoni e ha attribuito alla Sardegna nove province come la Lombardia? «Un errore può capitare a tutti. Per me resta una fonte di ispirazione». La fonte di ispirazione generale, ovviamente, è «il presidente Silvio Berlusconi. Non l´ho ancora incontrato, spero di farlo qui agli Stati generali. Una figura carismatica. Un modello in tutto: comunicazione, volontà, idee, concretezza. Un difetto? Non saprei». Raccontato così Simone parrebbe antipatico, ma non lo è. Sorride, va al cinema, ascolta musica, corteggia le ragazze, fa sapere di aver appena preso un caffè con il capo degli studenti diessini. E´ il lessico, che colpisce. Gli scrittori preferiti diventano le «persone cui faccio riferimento nelle mie letture». E non che sia obbligatorio citare Kerouac o Salinger; è la risposta: Adornato, che incuriosisce. «Ma apprezzo anche Veneziani e Biagi. E leggo tutti i giornali, Unità compresa, esclusi Liberazione e Manifesto». Apprezza anche i politici di sinistra; purché non si lascino andare a «eccessi». Ad esempio non è male Fassino; peccato che a volte ecceda pure lui. Bene Amato, perché «pacato». D´Alema, concede, non è una cattiva persona, «però la sua politica della scuola era una calamità». Per Veltroni invece non c´è speranza. Peggio ci sono soltanto i no global, perché «chi contesta non è un modello da seguire. Questa è gente che non rispetta l´ordine costituito. Casarini sarebbe capace di contestare Babbo Natale perché fa il testimonial della Coca Cola o perché sfrutta le renne». Le ironie dei «tassisti» sulla Moratti le ha prese come un affronto personale: «Hanno detto che il ministro si è comportato come una mamma. Non potevano farle complimento migliore. Perché la mamma è la figura più bella. E lei è così. Ti ascolta per ore, e la volta dopo si ricorda tutto. Non ha perso una seduta del Forum delle associazioni, dove Berlinguer e De Mauro mandavano sempre qualcun altro. Lei no, lei ti guarda negli occhi e ti dice: "Questa non è la mia riforma, è la vostra. Fatela con me". Così abbiamo raccolto 20 mila firme in pochi giorni in suo favore». Scusi, ma la simpatia è corrisposta? «Spero di sì. Ora vedremo». Simone parla a braccio e chiude alla grande: «Ministro Moratti, siamo con lei; per cambiare ci vuole coraggio; vada avanti». Com´è andata? «Nei suoi occhi ho letto un segno di approvazione». Anche tu Simone; avanti così.


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Date: 20 Dec, 2001 on 08:33
Il ragazzo che vede la Moratti
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