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«Scuola, riforma con il consenso di tutti»
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1. «Scuola, riforma con il consenso di tutti»
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da Il Corriere della Sera
Giovedì, 20 Dicembre 2001

La Moratti apre gli Stati generali. Migliaia di studenti in corteo in tutta Italia

«Scuola, riforma con il consenso di tutti»


ROMA - «Scuola: la riforma si farà solo con il consenso di tutti». Aprendo i lavori degli Stati Generali della scuola, il ministro dell’Istruzione, Letizia Moratti, ha inviato un segnale distensivo alle forze politiche e sociali: «Sono pronta a modificare il progetto». Passo indietro sui licei a quattro anni e sul tempo pieno. Il convegno si concluderà oggi con l’intervento del presidente del Consiglio. Ieri migliaia di studenti sono scesi in piazza in tutta Italia, mentre è fallita la protesta dei Cobas. Ma per oggi è previsto all’Eur il corteo con migliaia di studenti, accanto ai quali sfileranno i «no global».

ROMA - «La riforma si farà solo con consenso di tutti. Ho a cuore esclusivamente la qualità dell’istruzione e il futuro dei ragazzi». Il ministro Letizia Moratti ha appena terminato il suo intervento di apertura degli Stati generali della scuola. Il senso è chiaro: istituzioni, forze sociali e politiche e mondo della scuola sono invitate a dare il loro contributo per migliorare la proposta. Ma se l’ipotesi cadrà - è la battuta finale rivolta ai partiti - sarà un’occasione persa per il Paese e per i ragazzi». Stamani parlerà il presidente Berlusconi. Sarà la giornata dei politici, ieri assenti. Sono attesi anche i ministri Maroni, La Loggia e Marzano. Verranno confermate le aperture della Moratti?

IL PRESIDENTE - Ma le risposte, quelle vere, sulla sorte della proposta arriveranno nei prossimi mesi. Ora è il momento del meeting, dell’ascolto della scuola reale riunita sotto la volta del Palazzo dei congressi di Roma. Alla quale è giunto il saluto e l’incoraggiamento del presidente della Repubblica. «Oggi, la scuola italiana, per inserirsi a pieno titolo nello spazio europeo dell'istruzione - ha scritto Carlo Azelio Ciampi - deve essere in grado di rinnovarsi. Di questa esigenza di adeguamento, profondamente avvertita dall'intero sistema educativo e formativo italiano, è concreta testimonianza la proposta di riforma, in corso di attento e approfondito esame».


LA MIA SCUOLA - Letizia Moratti ha raccontato la scuola che vorrebbe, per la quale lei e il suo staff stanno lavorando da luglio. «La scuola che sogno, e che con voi tutti intendo progettare - ha spiegato - è orientata alla crescita individuale e sociale della persona, alla formazione di identità forti; una scuola che aiuti i giovani a realizzarsi pienamente attraverso una vita fatta di valori, responsabilità, relazioni significative con il prossimo». Il ministro ha parlato un po’ da mamma e un po’ da manager, toccando le corde più sensibili delle famiglie e dei docenti. Ai ragazzi ha anche annunciato una maturità più severa, ma non da quest’anno. E ha smentito le voci sulla scomparsa dell’educazione fisica. Al momento, però, c’è solo una ipotesi di riforma che il pedagogista Giuseppe Bertagna, dopo le bordate dei partiti e dei sindacati, ha riproposto in una versione meno rigida. Il docente ha precisato che il tempo pieno si può fare e gratuitamente, nonostante la dieta di ore e materie prevista dalla riforma. In che modo? Le 25 ore settimanali obbligatorie salirebbero a 34 grazie al pacchetto di 300 ore di sperimentazione. Che poi diventerebbero 40 considerando il tempo mensa che sarà gestito dai Comuni. E anche sui quattro anni dei licei invece dei cinque tradizionali, dalle righe della relazione sembra trapelare la possibilità di un passo indietro, almeno per l’istruzione superiore.


LE POLEMICHE - La scuola ha parlato al Palazzo dei congressi, trasformato in tempo record. L’impressione era quella di un salotto alla Costanzo, un po’ più formale. I consensi hanno superato nettamente le critiche. Ma fuori dal Palazzo le polemiche non sono affatto calate di tono. «Mentre il ministro Moratti, nel suo polpettone che abbiamo ribattezzato talk-show - ha detto il leader dell’Ulivo, Francesco Rutelli - ipotizza una riforma con sue competenze che spaziano dall'asilo all'Università, nel governo c'è il ministro delle Riforme che propone che della scuola si occupino solo le Regioni. È un caso davvero singolare. Il governo ci spieghi almeno come la linea Moratti va d'accordo con la linea Bossi». Per la riforma della scuola «il ministro Moratti auspica il contributo di tutti, con eccezione di quello del Parlamento», ha affermato il responsabile scuola della Margherita, Giovanni Manzini.

Giulio Benedetti


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Date: 20 Dec, 2001 on 08:27
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