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Tre cortei di studenti: «Sarà un assedio sonoro»
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1. Tre cortei di studenti: «Sarà un assedio sonoro»
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da Il Corriere della Sera
Mercoledì, 19 Dicembre 2001

Tre cortei di studenti: «Sarà un assedio sonoro»

Una catena umana con gli insegnanti. In arrivo il treno dei No global. Schierati tremila agenti


ROMA - Due giorni di protesta. Manifestazioni, sit-in, assemblee nazionali, catene umane con le mani degli studenti a stringere quelle dei professori. Stamani due cortei, uno a Roma, contro gli Stati generali della scuola, e uno a Milano, contro il buono scuola; domani, la manifestazione nazionale, unitaria, nella capitale. Ed è proprio su questo appuntamento che si concentrano le speranze dei manifestanti e le maggiori attenzioni delle forze dell’ordine. «Preoccupazioni immotivate - dicono i ragazzi - perché il nostro corteo sarà pacifico, non violento, useremo la musica e l’ironia, per disturbare gli Stati generali, che sono illegittimi. Ci avvicineremo al Palazzo dei congressi, lo faremo con gli amplificatori, con le nostre canzoni. E chi vorrà unirsi a noi, manifestare al nostro fianco, dovrà accettare le nostre disposizioni». Ci saranno anche i No global: un treno proveniente dal Nordest arriverà oggi a Roma, alle 14.30 i «disobbedienti» napoletani si uniranno al sit-in dei Cobas. Altri contestatori giungeranno domani mattina, soprattutto in pullman. La questura di Roma mobiliterà oltre tremila agenti, tra carabinieri, poliziotti e vigili urbani. L’area circostante il Palazzo dei congressi, sede degli Stati generali, sarà blindata: uno sbarramento impedirà l’accesso a tutti coloro che non sono stati invitati. Il verde Paolo Cento lancia un appello ai politici di centro sinistra: «Invitiamo deputati e senatori a manifestare, domani, per essere un presidio democratico e verificare che tutto si svolga senza violenze».

IL CORTEO E IL SIT-IN - La capitale della protesta si muove fin da questa mattina: l’appuntamento è nella centralissima piazza della Repubblica, a un passo dalla stazione Termini, ore 9,30, dietro lo striscione d’apertura: «Liberiamo i saperi, assediamo la Moratti». Difficile quantificare gli studenti che aderiranno, perché la parola d’ordine nelle scuole, la convocazione irrinunciabile, è per il corteo nazionale: «Ragazzi, se potete manifestare solo un giorno, venite giovedì». Una settimana fa, al corteo dei Cobas, erano in quindicimila. Oggi attraverseranno il centro: fino al Colosseo. «Alla fine chi vorrà potrà raggiungere l’Eur. Ci muoveremo scaglionati, in metropolitana». Alle 15 prenderanno per mano i professori, quelli che hanno aderito all’idea lanciata dal comitato nato al Tasso, uno dei licei storici di Roma: una catena umana circonderà il ministero della Ricerca Scientifica. Alle 14.30, sempre all’Eur, è previsto un sit-in organizzato dai Cobas, mentre i ragazzi si ritroveranno in due assemblee: gli studenti in movimento (universitari e medi) al liceo Mamiani, l’Unione degli Studenti in un locale a Testaccio. La sera, poi, si ritroveranno in una scuola occupata ai margini della città universitaria. A Milano, invece, manifestazione regionale contro il buono scuola: appuntamento a largo Cairoli alle 9,30.


LA PROTESTA IN MUSICA - Domani a Roma sarà il giorno della manifestazione nazionale, unitaria: confluiranno da ogni parte della penisola. Oltre agli studenti, le associazioni e i partiti (Verdi e Rifondazione). Doveva essere un «assedio», com’era stato annunciato: ma quest’unica parola è stato motivo di discussione per giorni, gli ultimi due. «Noi siamo contrari a ogni termine di guerra - dice Claudia Pratelli dell’Unione degli Studenti - perché la bellezza degli studenti è la creatività, l’ironia». La replica degli studenti delle occupazioni: «La Cgil ha minacciato di bloccare i pullman, se l’Uds non otteneva di avere le bandiere in testa al corteo». «Non è vero, sono falsità. Noi ripudiamo anche la violenza verbale, preferiamo l’entusiasmo dei ragazzi». Con quello, si avvicineranno al Palazzo dei congressi, si fermeranno in piazzale dell’Industria, poco distante: «A quel punto alzeremo il volume dei nostri impianti stereo». E poi ci saranno feste, dibattiti e slogan. Quello dell’Uds: «Una risata vi seppellirà».


MISURE DI SICUREZZA - Oltre tremila agenti. La zona del Palazzo dei congressi sarà sorvegliatissima: sbarramento per impedire l’accesso ai manifestanti e chiusura delle vie d’accesso. Oltre, ovviamente, alle operazioni che precedono appuntamenti di questo tipo: rimozione dei cassonetti, controlli ai cestini dei rifiuti e alle auto in sosta, alle stazioni e ai pullman in arrivo. Moltissimi gli agenti in borghese. «Siamo preparati - dice il questore di Roma, Giovanni Finazzo - ma non c’è alcun allarme. Siamo certi del senso di responsabilità dei manifestanti».

Alessandro Capponi


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Date: 19 Dec, 2001 on 10:00
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