Prima Pagina
Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
- ISSN 1973-252X
Direttore responsabile: Dario Cillo


Edscuola Board
Edscuola Board Discussion Forum.
Index / Educazione&Scuola© - Archivio Rassegne / Educazione&Scuola© - Rassegna Stampa (Archivio 2)
author message
Settimana decisiva per il cantiere scuola
Post a new topic Reply to this Topic Printable Version of this Topic
edscuola
Administrator
in Educazione&Scuola

View this member's profile
posts: 13944
since: 23 May, 2001
1. Settimana decisiva per il cantiere scuola
Reply to this topic with quote Modify your message
da Avvenire
Domenica 16 Dicembre 2001

FOLIGNO Gli Stati generali convocati dal ministro Moratti
Settimana decisiva per il cantiere scuola

MATERIALE BUONO SUL TAVOLO DEL CONFRONTO

Giuseppe Savagnone

L'approssimarsi degli "stati generali della scuola", indetti dal ministro Moratti per il 19 e il 20 dicembre, può essere d'incentivo per una pacata riflessione sulle prospettive e sui problemi della pubblica istruzione - oggi - in Italia, al di là dei toni esagitati e degli schiamazzi degli ultimi giorni.
Il problema è di uscire dalla fase adolescenziale dei "no" senza appello e di vagliare, al di là di superate pregiudiziali ideologiche, aspetti positivi e negativi dei progetti presentati dal governo in quest'ultimo scorcio di tempo, nell'intento di valorizzare quanto contengono di valido e di correggere gli eventuali punti deboli.
Qui ci proponiamo di esaminare, in particolare, il più importante di tali progetti, quello, cioè, elaborato dal Gruppo ristretto di lavoro presieduto dal professor Giuseppe Bertagna e relativo alla ristrutturazione dei cicli scolastici.
Rientra in esso quella che forse costituisce l'innovazione più importante e più discussa dell'attuale riforma, e cioè la scelta di rivalutare il ruolo della formazione professionale, che finora da noi è stata per lo più riservata a chi non riusciva negli studi o non aveva i mezzi per proseguirli. In Italia, a differenza che in altri Paesi, esiste una polarizzazione fra un ceto di laureati, spesso impiegati in lavori di livello inferiore, e uno di personale non specializzato, costretto a svolgere mansioni superiori alla propria qualifica, mentre difetta gravemente una fascia intermedia di tecnici specializzati. Proprio a causa di questa situazione, osserva i documento del Gruppo di lavoro, abbiamo, rispetto ad altri Paesi, un maggior numero di iscritti all'Università e un minor numero di laureati. In mancanza di altre prospettive, tutti tendono alla laurea, anche coloro che non ne avrebbero le attitudini, con enorme spreco di risorse e con non minore frustrazione.
Il solo modo per uscire da questa forbice perversa è di dare al canale della formazione professionale una dignità culturale e uno spessore educativo che attualmente non ha e che la rendano competitiva con gli studi tradizionali, sia scolastici che universitari. Solo così non sarà più necessario, per realizzarsi umanamente e socialmente, puntare ad ogni costo sul conseguimento della laurea. Peraltro, lo studente sarà messo in condizione di fare la sua scelta fra l'uno e l'altro canale dopo due anni di orientamento (gli ultimi della scuola media) e a un'età - quattordici anni - in cui le attitudini e gli interessi cominciano a emergere abbastanza chiaramente. E in ogni caso, ove dovesse pentirsi della sua scelta, il passaggio dall'uno all'altro canale sarà sempre possibile.
Un altro aspetto interessante del progetto Bertagna è la valorizzazione della scuola dell'infanzia (quella dai tre ai sei anni), il cui peso viene rafforzato prevedendo per i suoi insegnanti una formazione universitaria, come per quelli degli altri livelli scolastici. Insieme al ripristino - pur nella continuità di un unico percorso educativo - della distinzione fra elementari e medie (che la riforma Berlinguer cancellava), questo potenziamento della scuola dell'infanzia evidenzia la cura del progetto per le diverse articolazioni dello sviluppo della persona nel tempo e l'attenzione alle diverse competenze professionali richieste da ogni fase di questo sviluppo.
Di fondamentale importanza ci sembra il passaggio in cui il documento del Gruppo di lavoro si occupa della funzione della scuola, oggi. In una società, come la nostra, dove c'è forse un eccesso di stimoli, di informazioni e di messaggi e dove quello che difetta è la capacità di discernimento e di valutazione, il compito del sistema dell'istruzione e della formazione non sta tanto nell'aggiungere nuovo materiale a questa confusa nebulosa, ma di creare "le condizioni culturali, emotive e relazionali" perché l'alunno possa sottoporlo a un vaglio critico. Ciò significa da un lato accogliere, finalizzandola al traguardo educativo che la scuola si prefigge, la ricchezza delle esperienze fatte dal ragazzo al di fuori delle aule, dall'altro saperne prendere le distanze, per non esserne fagocitati.
Di grande interesse ci sembra l'idea di cercare, per ogni tappa biennale, un "nucleo di attrazione e di ordinamento unitario", che consenta di recuperare l'unità delle diverse prospettive disciplinari intorno a un'opera o a una tematica capaci di farne vedere le connessioni, all'interno della nostra tradizione culturale. Oggi i ragazzi studiano molte cose, ma difettano terribilmente di sintesi. Anche la loro vita, alla fine, è frammentata in una miriade di esperienze non relazionate. Perciò la scuola non può limitarsi - oggi meno che mai - a informare su singole cose. Essa deve innanzi tutto insegnare l'arte di collegare i frammenti, pur valorizzandone la diversità.
In questo senso, del resto, si muove tutta la proposta Bertagna, quando privilegia, rispetto alle singole discipline, "il profilo educativo, culturale e professionale" che ogni allievo dovrà avere al termine del suo corso di studi, profilo alla cui realizzazione i docenti dovranno tendere al di là della rigida separazione tra una materia di studio e l'altra.
Non mancano in questo quadro, a nostro avviso ampiamente positivo, dei punti discutibili e migliorabili. Il problema più grave a noi sembra la riduzione a quattro - da cinque quali sono attualmente - degli anni di studio della scuola superiore. Unita al drastico taglio del numero delle ore obbligatorie settimanali - che diventano venticinque - , questa scelta rischia di comprimere eccessivamente i ritmi di un lavoro culturale che richiede invece una maturazione anche nel tempo.
Ci chiediamo, peraltro, se il portare a dodici gli anni di istruzione e di formazione (da tredici che erano) sia un sacrificio veramente necessario. Era stato dichiarato tale dal ministro Berlinguer, che aveva ritenuto prioritaria l'esigenza di far uscire i nostri ragazzi dalla scuola a diciotto anni, per reggere alla concorrenza degli altri Paesi europei. Ma questa certezza - che dunque l'attuale governo ha ereditato - è veramente così fondata? Proprio le tabelle riportate nel documento del Gruppo ristretto di lavoro sembrerebbero smentirlo. In realtà, nella maggior parte dei nostri partner dell'Europa unita i ragazzi escono dalla scuola a diciannove anni. Perché dunque affrettare così i tempi nel nostro Paese, rischiando un sostanziale abbassamento del livello culturale della nostra scuola?
Giriamo questa domanda agli "stati generali" che stanno per aprirsi. Saranno l'occasione per un confronto su questo e su tanti altri problemi ancora aperti della riforma in corso. A patto che l'atteggiamento di tutti i partecipanti sia quello del reciproco ascolto, piuttosto che dell'attacco preconcetto o della difesa ad oltranza.

Giuseppe Savagnone






COMANDANTE CASARINI, LEI NON C'ENTRA

Lorenzo Galliani

Così tra pochi giorni ci saranno gli "stati generali". E ci sarà pure lui, autonominatosi (lettera "dalle periferie dell' impero", 26 maggio 2001) comandante di un "esercito di sognatori, poveri e bambini, indios del mondo, donne e uomini, gay, lesbiche, artisti e operai, giovani e anziani, bianchi, neri, gialli e rossi" (mancano le balene dell'Atlantico e i canguri neozelandesi, poi ha completato l'album). Ora dichiara, belligerante, "noi disobbediremo" al percorso assegnato per la manifestazione anti-Moratti del 19 dicembre.
E disobbedirà. Lo ha già fatto altre volte, contro il G8, contro la guerra e ora contro una riforma scolastica con cui non ha niente a che fare. Motivi anagrafici, innanzitutto. Quando ha finito gli studi io e i miei compagni dovevamo ancora nascere. Un tuttologo della contestazione. La protesta che critica la "svendita della cultura alle logiche del mercato" si avvale dei meccanismi perversi dell'apparire-uguale-ad-essere.
Chi conosceva Luca Casarini prima del G8? Pochissimi. Ora è un personaggio politico anche se non ha un elettorato.
L'Uds ha dichiarato di voler portare a Foligno la voce degli esclusi. Giusto (se qualcuno è stato escluso e ha voce in capitolo deve protestare). Ma da che cosa si sente escluso il signor C? E chi rappresenta? Noi studenti? A quale titolo?
Il rischio, quello grosso, è che a Foligno succeda quello che è successo a Genova e che a pagare sia un giovane (anche all'anagrafe) sognatore (di quelli veri).
Il novanta per cento degli studenti non sa che cos'è la commissione Bertagna, e i siti della contestazione non ne trattano (ragazzi, la proposta Bertagna, che verrà discussa agli Stati Generali, è scaricabile dal sito www.istruzione.it). Forse, per non essere strumentalizzati da persone più furbe di noi, la cosa migliore è informarsi (alla fonte). Altrimenti le risposte ve le daranno altri.
Intanto la protesta va avanti con fantasia a suoni di slogan. Ieri a Milano c'erano gli allenamenti in preparazione del campionato di Foligno. Si poteva trasgredire in Piazza delle libertà sessuali (ex piazza Duomo) o partecipare a "segnali di fumo" in Piazza Antiproibizionista (ex. Piazza S.Babila). I più infantili potevano gridare "abbasso la mamma" in Piazza dell'Autonomia della Famiglia (ex Piazza Cordusio). A Bologna chi è andato alla manifestazione di Venerdì si è divertito un mondo, tirando palle neve e ballando il "Twist del Comunist" (esiste, purtroppo…).
Che tristezza.

Lorenzo Galliani


http://www.edscuola.it
http://www.edscuola.com
Mail: redazione@edscuola.com
Date: 16 Dec, 2001 on 18:21
Settimana decisiva per il cantiere scuola
Post a new topic Reply to this Topic Printable Version of this Topic
All times are GMT +2. < Prev. Page | P.1 | Next Page >
Go to:
 

Powered by UltraBoard 2000 Personal Edition,
Copyright © UltraScripts.com, Inc. 1999-2000.

Archivio
Archivio Forum
Archivio Rassegne