LA RIVOLTA DELLA SCUOLA
Studenti incatenati davanti al Ministero
Continua la protesta dei ragazzi del Manara: da ieri occupati anche Kennedy, Avogadro e Morgagni

di SIMONA TAGLIAVENTI

Ancora in catene, dopo tre giorni e tre notti. Da ieri mattina non più a Monteverde, davanti al liceo Manara, ma davanti al Ministero della Pubblica Istruzione. «Siamo sessanta, e siamo decisi a portare avanti la nostra protesta con le catene - dice risoluto Pierpaolo - e rimarremo qui almeno per 24 ore». “Bloccate la riforma Moratti", oppure “Contro la scuola dei padroni, 10, 100, mille occupazioni", sono solo due degli striscioni che i ragazzi hanno deciso di usare come slogan della loro protesta.
Al classico Platone, dove i ragazzi lamentano gravi carenze strutturali dell'edificio e una totale assenza dei servizi fondamentali, oltre che un dissenso per la riforma Moratti, dopo un'occupazione durata cinque giorni, è stata convocata un'assemblea per passare da mercoledì all'autogestione. «La nostra è una piccola scuola - racconta Daniele - siamo in 300, ma siamo tutti qui, compatti, per far valere le nostre ragioni». Oggi si terrà una seconda assemblea con il preside durante la quale i ragazzi cercheranno di ottenere un impegno preciso da parte delle istituzioni. Assemblea anche allo sperimentale Russell, in via Tuscolana, in autogestione da una settimana e almeno fino a mercoledì: «Speriamo che non si passi all'occupazione - dice una segretaria - perché ho paura per i nostri computer: lì teniamo tutto». Da ieri sono in occupazione anche gli scientifici Kennedy, Morgagni e Avogadro. Terminata l’occupazione al Plinio, dove ieri c'è stata la disinfestazione. Il Peano è entrato invece in autogestione. E ieri, infine, alle 19,30 si è riunito il Comitato per l’ordine e la sicurezza. Il prefetto Emilio Del Mese, dopo la relazione del Questore di Roma Giovanni Finazzo, ha rivolto un invito ai presidi e ai professori a mantenere aperto il dialogo con gli studenti all’interno degli istituti.