Ottanta ragazzi continuano lo sciopero della fame: un malore a Napoli

Firenze, contestata la Moratti

Diecimila in corteo. Oggi incontro a Roma con studenti e sindacati

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

FIRENZE - Un lungo corteo di circa 10 mila studenti partito da piazza San Marco, sede del Rettorato, ha percorso sotto una pioggia torrenziale le strade del centro, per fermarsi in piazza della Signoria, mentre in Palazzo Vecchio veniva inaugurato l’anno accademico 2001-2002 alla presenza del ministro dell’Istruzione Letizia Moratti. La contestazione era diretta proprio a lei: gli studenti hanno esposto striscioni di protesta e urlato slogan contro la politica dell’istruzione e frasi di solidarietà verso i ragazzi del liceo Tasso di Roma che avevano digiunato per protesta.
La contestazione ha avuto un breve strascico anche all’interno del Salone dei Cinquecento, dove era in corso la cerimonia alla presenza del rettore, Augusto Marinelli, del senato accademico e di 400 docenti universitari. Appena Letizia Moratti ha incominciato a parlare, alcuni studenti hanno esposto uno striscione con la scritta: «L’istruzione non è in vendita». Il ministro ha atteso sorridente che la protesta terminasse e, allontanati i contestatori, ha ripreso il suo discorso affermando di «esser lieta di confrontarsi col mondo dell’università, sia con i rappresentanti dei professori, sia dei ragazzi».
Oggi a Roma dovrà affrontare un’altra prova incontrando al ministero prima i sindacati (per discutere sugli investimenti per l’istruzione) poi una delegazione di studenti, liceali e universitari, dopo la protesta dello sciopero della fame, diffusa in tutta Italia (80 i ragazzi che digiunano), contro «la riforma e i tagli ai finanziamenti». Ieri a Napoli uno studente dell’università Federico II, che non mangiava da 36 ore, è stato colto da malore. Si è ripreso dopo il ricovero in ospedale.
A Firenze il ministro Moratti ha spiegato come dovrà essere l’università del futuro, ricordando che proprio l’ateneo del capoluogo toscano venne riconosciuto nel 1999 dall’Unione Europea come «polo di eccellenza» degli studi universitari. E per questo, secondo la nuova riforma, il ministro ha sottolineato che l’università italiana non guarderà al modello anglosassone di Oxford o Cambridge, ma a quello fiorentino. «Desidero affermare - ha aggiunto - che la responsabilità che noi tutti ci dobbiamo assumere è dunque quella di progettare un’università di grande qualità, di qualità eccellente». Ha poi sottolineato i gravi ritardi e le lacune dell’istruzione accademica, «rimasta immobile per quasi un secolo», rispetto ad altri Paesi. Ha ricordato che nel 1960, su 260 mila studenti, se ne laureava il 70%, mentre oggi con un numero di iscritti molto più elevato, i laureati rappresentano appena il 36%. E di questi, solo 17 su 100 entrano nel mercato del lavoro entro i 25 anni di età.
La Moratti ha infine annunciato che presto gli studenti degli ultimi due anni delle scuole medie superiori, parteciperanno a stage obbligatori nelle aziende e prima della maturità sarà imposto l’orientamento universitario.