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Studenti, arriva il digiuno di protesta
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1. Studenti, arriva il digiuno di protesta
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da Il Corriere della Sera
Martedì, 27 Novembre 2001

Il leader dei contestatori: servono maggiori finanziamenti. Sciopero a Firenze per l’arrivo della Moratti

Studenti, arriva il digiuno di protesta

Si estende l’agitazione «in difesa della scuola pubblica» partita a Roma dal liceo Tasso


ROMA - Dai licei alle università, da Roma al resto d’Italia, «da Palermo a Milano»: lo sciopero della fame «in difesa della scuola pubblica», si propaga, come fosse una moda. Invece è una protesta che affianca le occupazioni e le autogestioni, lanciata la scorsa settimana da cinque ragazzi di uno dei licei storici della capitale, il Tasso: loro, una volta ottenuto l’incontro fissato per domani con il ministro dell’Istruzione Letizia Moratti, hanno ricominciato a mangiare. Altri però hanno iniziato il digiuno da ieri: «Sono studenti di tutta la nazione - dice Francesco Borrelli, presidente della Confederazione degli studenti iscritto alla Federico II di Napoli - degli atenei di Palermo, Cosenza, Milano, Napoli, Roma, Salerno, Caserta, Benevento, Urbino, Bologna e Rimini. E le adesioni continuano». Difficile quantificare il numero dei digiunatori: «Abbiamo 90 rappresentanti sparsi nelle università, loro hanno già cominciato. L’idea è che ognuno scioperi con altre dieci persone, ma non sempre è possibile. Comunque siamo molti, per non contare altri studenti delle superiori a Napoli». E quella dello sciopero della fame non è l’unica forma di protesta: oggi a Firenze gli studenti della Sinistra Giovanile sciopereranno per «presentarsi in mutande» all’appuntamento con il ministro (a Palazzo Vecchio per partecipare alla cerimonia di inaugurazione del nuovo anno accademico dell'università), per «far capire come questo governo vuole lasciare la scuola pubblica».
«Noi non siamo estremisti, e per spiegarlo basta fare un esempio - dice il presidente della Confederazione degli studenti -, non abbiamo niente in comune con il movimento No global. Ma se questa volta abbiamo deciso di protestare è perché si stanno oltrepassando i limiti: diminuzione dei fondi ordinari per gli atenei, diminuzione del fondo per il diritto allo studio (circa il 10% in meno ogni anno). E poi sono stati cancellati gli strumenti di controllo, come il Tavolo interministeriale per l’adozione dei libri di testo. Come Consiglio nazionale studenti universitari, abbiamo presentato molti documenti firmati da esponenti di ogni partito politico, ma è stato tutto inutile».
Al ministero dell’Istruzione, fanno sapere che «non sono previsti tagli ai fondi ordinari, anzi c’è stato un incremento: si è passati da 6.162 milioni di euro a 6.249. Il ministro, inoltre, ha allargato il dialogo a tutte le componenti, quelle della scuola come dell’università».
La protesta degli studenti proseguirà domani a Roma, davanti al ministero: mentre delegazioni di studenti, liceo Tasso incluso, parteciperanno al Forum con il ministro Moratti, molti più ragazzi si ritroveranno fuori, in viale Trastevere, per un sit-in. Davanti alle Regioni e ai provveditorati, sempre domani, sfileranno i ragazzi di Padova, Bologna, Lecce e Napoli. Giovedì sono state indette assemblee in molte scuole. Venerdì è il giorno fissato per manifestazioni in tutta Italia dall’Unione degli studenti, che ha lanciato «una settimana di autogestioni in tutte le scuole italiane». A Roma, sempre venerdì, oltre alla manifestazione, si sta organizzando uno sciopero delle scuole superiori. Non solo: i ragazzi che si organizzano in rete, quelli di Studenti.net, propongono di organizzare «gli Stati generali degli studenti» in contemporanea «e contro» quelli dell’Istruzione, previsti per dicembre dal ministro.

Alessandro Capponi


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Date: 27 Nov, 2001 on 09:20
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