La ricerca dell’Osservatorio permanente: i soggetti a rischio hanno meno di 34 anni, sono maschi, istruiti e del Nord

Alcol, sempre di più i giovani che bevono

Tra i 15 e i 24 anni le ragazze battono i loro coetanei nella tendenza ad ubriacarsi

ROMA - Un «bicchierino»: non lo disdegnano 8 giovani su 10. E, per carità, va tutto bene finché rimane una birretta tra amici. Ma purtroppo cresce il numero dei ragazzi che si lasciano andare ad un bicchierino dopo l’altro, senza controllo. Erano lo 0,9 per cento nel 1993 quelli che ammettevano di essersi ubriacati più di una volta in tre mesi. Sono saliti al 3,2 per cento nel 2000. Ma oggi almeno una sbronza la ammette il 12 per cento dei ragazzi. Parliamo di ragazzi tra i 15 e i 24 anni. Anzi, di ragazze, visto che nell’eccesso di ubriacature battono i maschi: 4,1 per cento contro il 3,2. «Un aumento che decisamente preoccupa, che segue il trend degli abusi giovanili delle nuove droghe, della ricerca degli eccessi», commenta Enrico Tempesta, neuropsichiatra, presidente del comitato scentifico dell’Osservatorio permanente sui giovani e l’alcol che proprio ieri ha reso noti i dati degli ultimi dieci anni di consumi in Italia.

UN PROBLEMA SOCIALE - Di tutto il rapporto dell’Osservatorio è il dato dei più giovani che salta agli occhi: perché ad abusare dell’alcol nel 2000 è stato l’1,4 per cento della popolazione adulta mentre la percentuale diventa ben più che doppia restringendo il campione ai minori di 24 anni. A guardare i dati generali del rapporto, verrebbe quasi da tirare un sospiro di sollievo, visto che a fronte di un punto percentuale di aumento di consumatori adulti negli ultimi dieci anni (dal 79 del 1991 all’80 per cento del 2000), segue una netta dimunzione del consumo pro-capite: da 9,1 litri del 1991 a 7,5 litri del 2000. Ma i giovani vanno controtendenza. «Perché adesso i giovani sono molto più globalizzati e tendono ad assumere atteggiamenti tipici del Nord-Europa», sostiene Stefano Genovese, segretario generale dell’Osservatorio. Che aggiunge: «Bisogna stare attenti a questo fenomeno. Perché, benché preoccupante, l’aumento di consumi alcolici dei giovani nel nostro Paese ha ancora un carattere sociale. E’ preoccupante la politica proibizionista che la Comunità europea vorrebbe introdurre anche in Italia».

L’IDENTIKIT - Ha meno di 34 anni il «bevitore tipo» individuato dall’Osservatorio. E’ maschio, vive nel Nord-Italia, non ha problemi di denaro, legge i libri, naviga su internet, usa il pc e guarda i videotape.

LE REGIONI - Spetta all’Abruzzo e al Molise la palma delle sbronze: è l’8,6 per cento che dichiara di averne avute ben più di una negli ultimi tre mesi. Quasi il doppio del Triveneto: qui «soltanto» il 4,5 per cento ammette più di una sbronza negli ultimi tre mesi, seguito dal 2,4 per cento della Basilicata e della Calabria e dal 2,2 per cento del Lazio e della Sardegna.

Al. Ar.