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Il mondo inchiodato dalle statistiche
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1. Il mondo inchiodato dalle statistiche
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da La Stampa
Lunedì, 19 Novembre 2001

PER FESTEGGIARE IL CENTENARIO LA DE AGOSTINI MANDA IN LIBRERIA UN´EDIZIONE SPECIALE DEL «CALENDARIO ATLANTE» CON UN EXCURSUS NEL SECOLO

Il mondo inchiodato dalle statistiche

AMO i luoghi del mondo, sono un appassionato di geografia. Per questo non mi stanco di sfogliare riviste di viaggi e atlanti. Per questo sono un fedele lettore del leggendario Calendario Atlante De Agostini, libretto colmo di cartine e notizie che esce ogni anno. Fu mio nonno a iniziarmi negli anni Cinquanta alle meraviglie del Calendario. Lui faceva fatica a leggerlo, perché è sempre stato scritto in corpo piccolissimo, ma lo custodiva con amore, come una bibbia dell'aspirante geografo. Per il centenario al Calendario si accoppia un supplemento: XX Secolo (L. 5.900), con i dati del Novecento messi a confronto, dove possiamo leggere, nelle cifre, i cambiamenti del mondo. Dopo un´introduzione, in cui rileviamo che la popolazione terrestre è passata da 545 milioni di abitanti nel 1650 agli attuali 6 miliardi e oltre, le paginette di XX Secolo descrivono il pianeta continente per continente. Capitolo essenziale è quello dell'urbanizzazione, da cui si evincono dati sorprendenti per rendersi conto di quanto possa cambiare la faccia della terra in un breve volgere di tempo: l'immensa Los Angeles nel 1900 contava solo 116 mila abitanti, 3 mila in meno della Monza attuale, nel ཤ raggiungeva il milione e mezzo e nellྌ sfiorava gli otto milioni, mentre Roma è passata da 463 mila a quasi 3 milioni di abitanti, mentre Vienna è addirittura scesa: da 1.675.000 a 1.531.000. Rilevanti le statistiche sulla speranza di vita. In Italia nel 1936 era di 53 e 56 anni, rispettivamente per maschi e femmine, mentre nel 1970 era salita a 73 e 80, il che ci dice molto sulla qualità della vita stessa nella parte finale del secolo scorso rispetto al suo inizio. Basti aggiungere, del resto, che la mortalità infantile, nello stesso periodo, era passata dal 100 allƎ per mille. Molti sono abituati alle chiacchiere e al rimpianto del passato. Molti farneticano sul bel tempo andato quando l'uomo era più umano e non già tecnologico, ma ignorano o fingono di ignorare che, comunque sia, le condizioni di vita della normale popolazione, negli aspetti essenziali, sono radicalmente mutate e migliorate. Le cifre possono sembrare aride, e forse in effetti lo sono. Ma quanto meno ci inchiodano alla realtà, come si vede anche passando all´edizione 2002 del tradizionale Calendario Atlante: eccoci navigare in un mare di storia e geografia, tra fondamentali dati statistici organizzati nazione per nazione dall'Afghanistan a Zimbabwe, con la colorata appendice delle carte geografiche e delle bandiere nazionali. Anche qui continuiamo a vederne delle belle, e al diavolo chi viene a dirci che i numeri sono insufficienti. Il libretto non solo inquadra ogni paese dal punto di vista politico, territoriale, amministrativo, economico e così via, fino a statistiche su quanti libri si pubblicano in un anno, quanti sono i musei, quanti i chilometri di autostrade, quanti i telefoni, i telefonini, i televisori e i computer. Quanto il consumo di alcol per abitante, quanto il consumo delle famiglie in abbigliamento. Emergono impietose fotografie della realtà. Ad esempio, in Afghanistan - dati recenti - risultano esserci soltanto 25 chilometri di ferrovie, leggesi venticinque, senza zeri (contro i quasi 5.000 dell'Algeria o i 31.000 della Francia, che ha una superficie non molto inferiore). Sempre in Afghanistan, i telefoni, nel 1198, erano uno su mille abitanti, gli analfabeti il 63,7 per cento (nel 2000), la speranza di vita 46-47 anni, e comunque inferiore per le donne, cosa che, se non ho visto male, non si verifica in alcune altro stato al mondo tranne il Niger. I numeri più tristemente significativi riguardano sempre la mortalità infantile e la speranza di vita, per la quale il Calendario Atlante mette a disposizione precise tabelle. In Italia è di 76 anni per i maschi e 82 anni per le donne, in Giappone di 77 e 84, negli Usa di 74 e 80, in Cile di 72 e 78. Ma se andiamo in Asia, gli anni di vita cominciano a scendere: 52 per gli uomini, 64 per le donne in India. Molto peggio in Africa: difficilmente si va oltre i 50 anni. In Sierra Leone le statistiche sono veramente impressionanti: gli uomini vivono in media fino a 37 anni, le donne fino a 39 anni! Parlano da soli i dati che confrontano il prodotto nazionale per abitante espresso in dollari (riferiti al 2000): Giappone 32.350, Germania 26.570, Francia 24.210, Australia 20.640, Italia 20.090, Emirati Arabi 17.870, Cile 4.490, Russia 2.260, Albania 810, Afghanistan 800, Pakistan 470, India 440, Sudan 290, Sierra Leone 140. Ci sono anche dati, se vogliamo, più ameni: in Finlandia hanno 349 computer ogni 1000 abitanti e ben 572 telefonini (nel 1998: figuriamoci oggi), mentre negli Stati Uniti le quote sono rispettivamente di 459 e di 256. In ogni caso, chi sa leggere questi dati sa leggere e capire un po' meglio il mondo.

Maurizio Cucchi


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Date: 19 Nov, 2001 on 08:38
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