Università a casa. On line

FIRENZE — L'e-learning, ovvero l'apprendimento via Internet, è diventato realtà anche a Firenze. «Dal prossimo febbraio gli studenti dell'Ateneo fiorentino potranno seguire il corso d'inglese e il corso d'informatica di base direttamente da casa, grazie al computer, senza bisogno di venire in facoltà». Così Gianfranco Manes, delegato del rettore dell'Università degli studi di Firenze per le tecnologie informatiche, in apertura dei lavori del seminario internazionale sull'e-learning iniziato ieri (termina oggi) nell'aula magna dell'Università di Firenze.
Un passo importante quello dell'insegnamento via Internet per l'ateneo fiorentino (60mila iscritti, una media di 8-10mila matricole all'anno). Un ateneo all'avanguardia in Italia per le nuove tecnologie, l'informatizzazione, il teleapprendimento e l'insegnamento a distanza. Proprio per dotarsi della rete tecnologica necessaria, l'ateneo fiorentino ha ricevuto dal Ministero dell'istruzione e dell'università un finanziamento speciale di 20 miliardi di lire. «I progetti a breve termine — prosegue Manes — sono tre: riorganizzare il sistema informatico dell'Università; concludere un accordo con un operatore in telecomunicazioni per un cablaggio a larga banda che permetta di sfruttare tutte le potenzialità multimediali di Internet; informatizzazione completa dei servizi per gli studenti: ci si potrà iscrivere, consultare orari, lezioni ed esami (oltre a fare tante altre cose) via Internet. In più il progetto pilota dell'insegnamento a distanza dell'inglese (obbligatorio per ogni studente universitario) e dell'informatica di base. Corsi di bassa qualità e largissima applicabilità che in futuro vorremo vendere, come si fa in Usa, anche ad aziende o enti. Un modo per avere entrate».
Addio lezioni, da ora in poi si studierà da soli a casa? «Non proprio. Il progetto a medio termine — prosegue Manes — è quello dell'ateneo policentrico sostenuto dal rettore Marinelli. L'ateneo collegato in rete anche per evitare il congestionamento degli studenti nella sede centrale. Verranno creati punti di riferimento in località periferiche (ad esempio Pistoia, Empoli o il Valdarno) dove ricercatori, tutor locali, assisteranno gli studenti che seguono alcuni corsi a distanza. Un modo utile per creare occasioni di lavoro per i giovani laureati ed evitare la fuga di cervelli».

di Iacopo Gori