Terremoto, paura a Catania
L’EPICENTRO A SANTA MARIA DEGLI AMMALATI, CHIUSE LE SCUOLE
Solo danni agli edifici, lesionate alcune chiese

Fabio Albanese


CATANIA Decine di case lesionate, pareti o intonaci caduti, soffitti crollati, un muraglione franato sulla strada statale. E’ durato pochi secondi ma ha provocato paura e danni il terremoto che ieri mattina, poco dopo le 10, ha scosso gli abitati di Piano d’Api, Santa Maria degli Ammalati e Pennisi, frazioni del comune di Acireale a nord di Catania. Proprio in questo triangolo gli esperti dell’Ingv, l’istituto di geofisica e vulcanologia di Catania, hanno localizzato l’epicentro, ad una profondità di appena un chilometro. La scossa, 3.8 della scala Richter pari al sesto-settimo grado della scala Mercalli, proprio perchè poco profonda è stata molto intensa nella zona dell’epicentro ma scarsamente avvertita negli altri comuni dell’hinterland etneo. Un’altra scossa, meno forte, è stata avvertita nel pomeriggio, poco dopo le 16. La magnitudo stavolta è stata di 3.4, quinto-sesto grado Mercalli, ma pare che non abbia provocato altri danni. Decine, comunque, gli interventi dei vigili del fuoco e della protezione civile, cominciati poco dopo la prima scossa. Pareti lesionate e qualche soffitto crollato soprattutto a Santa Maria degli Ammalati dove alcune abitazioni sono state dichiarate inagibili in attesa che vengano compiuti controlli più accurati.
Le famiglie sono state alloggiate in albergo a spese del Comune. Sulla statale 114, che collega Catania a Messina, un muro di contenimento in pietra lavica è crollato per una decina di metri. Danni gravi per alcune chiese: lesioni sono state notate sul tetto della chiesa madre di Santa Maria degli Ammalati dove era in corso la messa quando è arrivata la prima scossa e la gente è fuggita in preda al panico mentre cadevano calcinacci. Lunghe fenditure nel campanile della chiesa Santa Maria del Carmelo, a Pennisi, dove per fortuna la celebrazione della messa si era appena conclusa. Il parroco, Rosario Guarrera, è spaventato ma dice che dentro la chiesa è tutto in ordine e che il campanile aveva subito i primi danni in un precedente terremoto, avvenuto nel lontano 1984.
Controlli sono stati disposti anche per la chiesa di San Cosmo, ad Acireale. Già in passato la zona ha subito terremoti. Uno, diciannove anni fa, ha avuto per epicentro proprio Piano d’Api e provocò molti danni e decine di senza tetto. Secondo gli esperti dell’Ingv, le due scosse di ieri sono di natura tettonica e non sono collegati all’attività dell’Etna. Subito dopo la forte scossa di ieri mattina gli strumenti dei sismologi hanno registrato altri quattro piccoli terremoti non avvertiti dalla popolazione. E già nei giorni scorsi c’erano state una serie di scosse «strumentali» localizzate poco più a Est, nella zona della Timpa, la bella costa sotto Acireale.