Prima Pagina
Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
- ISSN 1973-252X
Direttore responsabile: Dario Cillo


Edscuola Board
Edscuola Board Discussion Forum.
Index / Educazione&Scuola© - Archivio Rassegne / Educazione&Scuola© - Rassegna Stampa (Archivio 2)
author message
Internet, un museo della memoria più fugace
Post a new topic Reply to this Topic Printable Version of this Topic
edscuola
Administrator
in Educazione&Scuola

View this member's profile
posts: 13944
since: 23 May, 2001
1. Internet, un museo della memoria più fugace
Reply to this topic with quote Modify your message
da Il Corriere della Sera
Sabato, 27 Ottobre 2001

BENI CULTURALI Il sindaco di Firenze candida la città ad ospitare un archivio storico che consenta di consultare i documenti della Rete

Internet, un museo della memoria più fugace

Le pagine web non lasciano traccia: si studia il modo di conservarle per le prossime generazioni


Come i cinquecentomila papiri andati in fumo nella Biblioteca di Alessandria d'Egitto, ogni giorno milioni di pagine Internet si dissolvono silenziosamente nel mare del web. Una perdita che nessuno avverte come tale, abbondantemente ammortizzata dalla tempesta di informazioni che il miliardo di siti Internet può scaricare nei nostri modem. Tra un secolo, però, ogni sito disattivato, ogni pagina web rimossa, ogni server a cui si stacca la spina rappresenterà un pezzo del nostro presente dimenticato. Un buco nella memoria collettiva del mondo che Firenze vuol provare a colmare. Prima che diventi uno squarcio. Nel corso del convegno «Quale museo per quale pubblico?», organizzato dall’Associazione Museo dei ragazzi di Firenze, la città toscana si è candidata, per voce del suo sindaco Leonardo Domenici, a capitale della memoria digitale. Un progetto ambizioso e inedito, per ora solo abbozzato, che potrebbe gettare un ponte tra il passato degli Uffizi e dell’Accademia e il futuro di una Firenze sede di una inedita Agenzia europea della Memoria digitale.
All’ombra del campanile di Giotto potrebbe sorgere un museo sui generis , con poche teche e molti monitor, pochi archivisti e molti tecnici informatici, pochi atomi e molti bit. Un archivio a prova di crolli in Borsa e di flop del commercio elettronico. Capace di illustrare agli uomini del XXII secolo come i loro progenitori hanno raccontato la guerra del Kosovo, l’ascesa e la caduta della new economy, la tragedia dell’11 settembre. Se i quotidiani trovano posto nei microfilm delle biblioteche, le homepage saranno ordinatamente riposte in capienti computer, prima di venire travolte dal ribollire della rete.
Un’idea non del tutto inedita. Negli Stati Uniti è stata inaugurata questa settimana «Wayback Machine», la più grande biblioteca online del pianeta: oltre 10 milioni di pagine web raccolte a San Francisco dall’imprenditore Brewster Kahle. Collegandosi all’indirizzo Archive.org si può dare un’occhiata all’aspetto del motore di ricerca Altavista nell’ottobre 1996 (cinque anni fa, un’era geologica per i tempi della rete) o al sito che nel 1997 inaugurò la prima webcam. E c’è persino la «collezione completa» di tutte le schermate che la versione digitale della Cnn ha proposto ai suoi lettori nelle convulse ore del crollo del World Trade Center. Una celebrazione di Internet e della sua evoluzione, raccolta in un archivio di 100 Terabyte, l’equivalente di 70 milioni di floppy disc. Il futuro «Museo digitale» di Firenze non sarà, però, solo un mercatino di modernariato made in Internet. Il grappolo di istituzioni ed enti pubblici che se ne dovranno far carico offrirà un supporto economico e logistico impensabile per un privato. Ma soprattutto, sarà la punta di diamante di un’agenzia concentrata sulle problematiche e sulle potenzialità della memorizzazione digitale. «Firenze può essere uno stimolo a creare realtà nuove - ha detto il sindaco Domenici -. Può diventare la capitale della conservazione e della diffusione delle memorie, non più sigillate in biblioteche e archivi, ma accessibili facilmente a tutti, attraverso la loro digitalizzazione». Le testimonianze del passato con cui Firenze affascina i turisti fanno parte di un sistema più ampio e misconosciuto di documenti, raccolti negli archivi delle biblioteche e dei musei. Quei testi, quelle lettere, quelle carte geografiche, spesso riferiti a civiltà lontane (pochi sanno che la prima mappa di Manhattan si trova proprio a Firenze) potranno essere trasferite su supporti digitali.
Affiancandosi a un sistema unitario dei musei fiorentini (già nei progetti dell’amministrazione comunale), nascerebbe un centro unico al mondo. Capace di lavorare su nuove, inedite, forme di strutturazione e di diffusione della memoria del passato e del presente. In grado di elaborare riflessioni teoriche sulle sfide a modelli consolidati, come il diritto d’autore, che la digitalizzazione pone in discussione. E, ovviamente, di essere una impareggiabile vetrina per la città di Firenze, la sua cultura e i suoi musei. Anche e soprattutto quelli minori (Museo di storia della scienza, della Specola, dell’Opificio delle pietre dure), che vivono all’ombra delle gallerie degli Uffizi e dell’Accademia.
L’amo è stato gettato: il nuovo Rinascimento fiorentino potrebbe essere digitale.

Paolo Ottolina


http://www.edscuola.it
http://www.edscuola.com
Mail: redazione@edscuola.com
Date: 27 Oct, 2001 on 08:24
Internet, un museo della memoria più fugace
Post a new topic Reply to this Topic Printable Version of this Topic
All times are GMT +2. < Prev. Page | P.1 | Next Page >
Go to:
 

Powered by UltraBoard 2000 Personal Edition,
Copyright © UltraScripts.com, Inc. 1999-2000.

Archivio
Archivio Forum
Archivio Rassegne