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Scuola, Cgil in piazza
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1. Scuola, Cgil in piazza
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da Il Manifesto
26 Ottobre 2001

Scuola, Cgil in piazza
Spaccatura nei sindacati. Cisl e Uil: "solo un'ora di sciopero"

IAIA VANTAGGIATO

E' spaccatura all'interno dei sindacati della scuola. Contro l'articolo 13 della finanziaria e il mancato recupero dell'inflazione, scenderanno in piazza per una intera giornata - il 9 novembre prossimo - soltanto Cgil e Gilda. Si limiteranno, invece, ad un'ora di astensione dal lavoro (il 12 novembre) gli aderenti a Cisl e Uil che hanno circoscritto il loro dissenso al mancato recupero del differenziale tra inflazione reale e programmata, dichiarandosi invece soddisfatti per le modifiche all'articolo 13 proposte la scorsa settimana dal ministero. La scelta di una data differente rispetto a quella della manifestazione indetta da Cgil e Gilda viene così spiegata da Daniela Colturani della Cisl: "Non vogliamo confondere gli obiettivi della nostra rivendicazione con obiettivi di natura politica". Affermazione dietro cui sembra nascondersi una difficoltà assai più concreta: come fare a tenere insieme, nello stesso tempo, sostegno al governo e astensione dal lavoro, cioé dissenso.
Concilia su tutto, infine, lo Snals che - dopo settimane di trattative - si ritrova improvvisamente daccordo col ministero, ne apprezza l'impegno e demanda alla Confsal la decisione sull'eventuale partecipazione allo sciopero indetto dal pubblico impiego. E non manca di promettere: "Lo Snals vigilerà sull'iter parlamentare della finanziaria".
Alla rottura, la Cgil arriva lamentando l'assenza di un piano pluriennale di investimento sulla scuola, valutando insufficienti le modifiche dell'articolo 13 - volontarietà dell'aumento dell'orario di lavoro e abbassamento da 30 a 15 giorni del periodo necessario a nominare un supplente - e denunciando l'inadeguatezza delle retribuzioni. "Non si può - ha dichiarato Enrico Panini della Cgil - né navigare a vista, per cui di anno in anno o di finanziaria in finanziaria si stabiliscono le risorse da destinare alla scuola né pensare che quelle stesse risorse siano l'esclusivo prodotto di un autofinanziamento". Quest'ultimo attaco, in particolare, è diretto alla decisione del governo di utilizzare per la scuola le risorse risparmiate con gli interventi previsti dalla finanziaria. Quanto alle modifiche dell'articolo 13, non sarebbero sufficienti - dice Panini - a modificare il volto di "una finanziaria che penalizza la scuola pubblica e la qualità del diritto allo studio". Per non parlare dell'equiparazione degli stipendi italiani agli standard europei: "Anche qui - commenta Panini - non solo mancano le risorse ma neanche le retribuzioni italiane vengono garantite". Una legge finanziaria, dunque, che deprime la scuola pubblica e va a tutto vantaggio di quella privata.
Ce ne avrebbe messo del tempo, la Cgil, per accorgersene: questo nella sostanza il commento dei Cobas che scenderanno in piazza, a Roma, il 31 ottobre prossimo (partenza alle 10.00 da piazza della Repubblica e corteo sino al ministero della pubblica istruzione). "Dopo settimane di inutili trattative - afferma critico Piero Bernocchi - la Cgil si decide a scioperare ma invece di puntare all'unità della categoria e utilizzare la giornata del 31 indica un'altra data". Una decisione che i Cobas contestano anche in punta di diritto: "I confederali hanno firmato un protocollo che prevede che tra gli scioperi indetti dalla stessa categoria debbano passare almeno dieci giorni. Noi siamo stati obbligati a spostare il nostro ma sembra che ad attenersi a quello stesso vincolo non siano tenuti i confederali". Passano esattamente dieci giorni tra il 31 ottobre e il 9 novembre, replica Panini, "ma il punto non è questo. Tra noi e i Cobas ci sono percorsi diversi che hanno portato all'individuazione di obiettivi diversi. Quanto al protocollo, non esiste: la norma di cui si parla sarebbe contemplata da una legge approvata dal parlamento nel 2000".
Insieme alla Cgil, anche la Gilda si asterrà dal lavoro per l'intera giornata del 9: insufficienti vengono considerate dal coordinatore nazionale Alessandro Ameli, le risorse per i contratti dei docenti e le garanzie per il differenziale di inflazione. Negativo anche il giudizio sul mancato accoglimento delle modifiche all'articolo 13, in particolare per quanto concerne le commissioni d'esame e la costituzione degli organici.
Sorprendenti le reazioni del governo: di fronte alla imminente e pressocché generale mobilitazione della scuola, Ivo Tarolli - relatore della maggioranza - registra un pieno accordo tra Letizia Moratti e i sindacati. Al punto da spingersi ad anticipare possibili emendamenti del governo in materia di risorse aggiuntive da destinare alla scuola.


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Date: 26 Oct, 2001 on 17:16
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