SCUOLA Centinaia di ragazzi in corteo. Il rettore Maurizio Rispoli: «Che amarezza, poteva almeno mandare due righe»
Venezia, torna la protesta studentesca
Delusione per l’assenza del ministro Moratti all’apertura dell’anno accademico e agli incontri programmati

Venezia - Letizia Moratti non si è presentata in laguna, agli appuntamenti fissati da tempo con l'università di Ca' Foscari, che inaugurava ieri il suo 134. anno accademico, e con il mondo della scuola veneta, che aveva organizzato per l'occasione un incontro con una varia rappresentanza di provveditori, ispettori, capi di istituto. Il ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca - ufficialmente trattenuta a Roma da improvvisi impegni di governi - si è risparmiata così la contestazione annunciata dagli studenti. Un migliaio di ragazzi secondo gli organizzatori (4-500 per le forze dell'ordine) che prima hanno occupato l'auditorium di Santa Margherita, dove si sarebbe dovuta svolgere l'inaugurazione dell'anno accademico, spostata in grande fretta a Ca' Dolfin, e quindi si sono dati appuntamento sotto questo palazzo a urlare i loro slogan contro guerra e i tagli alla scuola pubblica.

Era da anni che all'inaugurazione di un anno accademico, a Venezia, non si vivevano momenti di contestazione studentesca. I toni comunque sono stati abbastanza soft e la parte del leone l'hanno fatta i ragazzi delle scuole medie, supportati pure da qualche rappresentate del centro sociale Rivolta. Non sono mancati i fumogeni, le uova e i petardi, ma non ci sono stati veri momenti di scontro. «Con la guerra in corso non c'è niente da festeggiare - hanno spiegato i manifestanti - e non è una gran cosa allestire un banchetto dai milioni mentre dall'altra parte stanno bombardando. Abbiamo tirato le uova sperando almeno di rovinargli l'appetito». Senza Moratti in carne ed ossa da contestare, i ragazzi non hanno comunque atteso la fine della cerimonia e dopo un paio d'ore di presidio, hanno sciolto le righe.

Intanto, all'interno di una Ca' Dolfin un po' stipata, in prima fila sia il presidente della Regione Giancarlo Galan, che il sindaco di Venezia Paolo Costa, si è svolta la tradizione inaugurazione. Quasi tre ore di cerimonia con la relazione del rettore Maurizio Rispoli sullo stato dell'ateneo, impegnato nel mezzo della riforma; quelle dei rappresentanti degli studenti, pure preoccupati sull'attuazione di questa rivoluzione; quelle del personale tecnico-amministrativo in agitazione sia per il mancato rinnovo del contratto che per la «privatizzazione strisciante dell'università»; fino alla prolusione del professor Giovanni Castellani sul contributo della matematica allo sviluppo delle scienze economiche.

Alla fine, a cerimonia conclusa, lo stesso Rispoli ha rimarcato davanti ai giornalisti il suo rammarico per l'assenza della Moratti. «Sono un po' deluso e un po' amareggiato: il ministro poteva almeno inviarci un messaggio scritto. Ma quel che mi dispiace, davvero, è che si è persa un'occasione utile per instaurare un clima di reciproca conoscenza con un ministro di un governo che si annuncia come stabile. Ne parlavamo da mesi, avevamo organizzato un incontro con i rettori veneti, con i docenti e il personale. E al ministro, naturalmente, sarebbe spettata l'ultima parola, poteva darci tante risposte importanti». Gli ha risposto, a distanza, l'onorevole forzista Cesare Campa, tra gli invitati della cerimonia. «Il ministro teneva molto a questo incontro e non aveva certo paura della contestazione - ha assicurato - Ora mi farà interprete di questo rammarico perché si trovi un'altra occasione». E una battuta l'onorevole l'ha voluta dedicare anche alla contestazione: «Con un governo forte, finalmente i giovani possono tornare a contestare. A vent'anni si è tutti comunisti, poi si cambia...».

Roberta Brunetti