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1. FACCE SCURE SULL'EBOOK
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da La Repubblica
Domenica, 21 Ottobre 2001

FACCE SCURE SULL'EBOOK

SIMONETTA FIORI

«Tutto bene?». «Tutto bene». Gian Arturo Ferrari e Romano Montroni scambiano uno sguardo d'intesa, come legati da una complicità misteriosa. Quando s'incontrano - è un gioco tra loro - simulano benessere. «Io dico sempre che le cose vanno ottimamente. Contano più le parole, le cifre in fondo sono pura invenzione», spiega filosofico il direttore generale della Mondadori. Annuisce solidale "sua eccellenza Montroni" (così lo chiamano gli editori: per anni ha diretto le librerie Feltrinelli e ora si occupa della formazione dei librai). Il sorriso di entrambi è enigmatico, allusivo. Lo stesso con cui gli editori italiani si risvegliano dalla sbornia "internettiana". Ferrari preferisce chiamarlo il Grande Equivoco.
Soltanto un anno e mezzo fa. Isola di San Giorgio a Venezia, i principali publisher europei riuniti dalla Scuola per librai Mauri. L'E Book (il libro elettronico) veniva agitato dagli appassionati seguaci dei nuovi media con lo stesso fervore con cui i discepoli di Mao sventolavano il libretto rosso. Rari gli scettici, innumerevoli i profeti di morte per il libro cartaceo. Ora il sentimento comune volge alla prudenza. Se ne è avuta prova ieri mattina nell'elegante villino liberty della Laterza, dove per festeggiare il catalogo storico della casa editrice 19012001 (un importante volume di oltre mille pagine che andrà in libreria e on line) si sono dati appuntamento tutti i bei nomi dell'editoria italiana, da Rosaria Carpinelli a Carlo Feltrinelli, da Mario Andreose a Vittorio Bo, da Carmine Donzelli a Rosellina Archinto, affiancati dagli amici storici come Paolo Sylos Labini, Tullio De Mauro, Vittorio Gregotti e Leonardo Benevolo. Mai visti tanti editori insieme così amichevolmente (scrosciante l'applauso in ricordo di Vito Laterza), tutti abbastanza compatti nella cautela verso le meraviglie di Internet. A chi rimarca sorpreso la loro sobrietà, replica il giovane Stefano Mauri delle Messaggerie: «La laconicità è proporzionale alla possibilità di prendere clamorose cantonate». Ossia altissima.
A guidare il drappello degli scettici provvede Umberto Eco, che ben sintetizza illusioni e delusioni nei confronti di nuovi media. «Se in un primo momento sembrava che i CdRom potessero diventare oggetto di un consumo di massa, così non è stato. La loro potenzialità va nella direzione della grande consultazione e documentazione, non della lettura per diletto, più adatti per Olschki che per i Gialli Mondadori». Quanto all'EBook, «servirà ad alleggerire lo zainetto dello studente o la valigia dell'avvocato: chi è quel pazzo che va a leggersi il Don Chisciotte su un libro elettronico?». Occhi "a palla da tennis" - prevede ancora Eco - per lo stralunato lettore che cerca la Divina Commedia su Internet: «Può servire invece come strumento di appoggio. Grazie alla rete risparmio anni e anni di ricerca tra i trentamila volumi della mia biblioteca». L'unica prospettiva sicura dell'editoria digitale è il print on demand, la stampa su richiesta: «In questo modo il lettore può avere il libro che desidera, si scavalca l'annoso problema delle fotocopie e tornano in circolazione opere importanti del catalogo storico». Traguardo concreto, dunque, ma ben lontano dalle promesse annunziate dai nuovi profeti.
Ferrari lo chiama il Grande Equivoco. «Pensavamo che la rivoluzione fosse una questione di pochi anni, ma così non è stato. Pensavamo di guadagnare molti soldi, e i soldi sono arrivati ben pochi. Pensavamo che noi editori potessimo produrre il misterioso content, quel fondamentale "contenuto" che è il pilastro della rete, ma poi abbiamo capito che in realtà il content sono gli elenchi telefonici o gli orari ferroviari, non La fenomenologia dello Spirito di Hegel». E allora, tutto da rifare? «No, non sappiamo quel che ci aspetta. La rete ferroviaria è stata inventata negli anni Venti dell'Ottocento e le prime locomotive sono partite assai più tardi. Aspettiamo fiduciosi».
Se il libro non va più su Internet, è Internet ad andare in libreria. Con questo slogan Giovanni Valentini, direttore editoriale di Tiscali, ha presentato il nuovo accordo con Laterza. In dieci librerie italiane vengono installati dei computer che permettono di navigare sia nel portale di Renato Soru che nel sito della casa editrice barese. Un segnale di armonia, tra molte incertezze.


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Date: 21 Oct, 2001 on 08:11
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