Eco alla festa Laterza: nel futuro dei lettori c’è il libro su richiesta

Grande festa ieri nella sede romana delle Edizioni Laterza per celebrare i cento anni di attività e la pubblicazione del catalogo storico, uno scrigno di 1.126 pagine rilegato in una sfumatura di giallo che ricorda l’oro antico. All’interno, ordinate per anni e per collane, le opere dei grandi storici, scienziati, narratori, giornalisti, linguisti e letterati, a cominciare da Benedetto Croce, il nume tutelare della casa editrice. Maestro di cerimonie Giuseppe Laterza, che preferisce sorvolare sulle glorie del passato e invita gli ospiti a sondare il futuro del libro, come veicolo di storie e contenuti. Il primo a vaticinare è Umberto Eco: «Solo un pazzo andrebbe a leggersi la Divina Commedia su Internet, anche perché gli verrebbero due occhi come palle da tennis. Cd rom e testo digitale sono più adatti alle grandi opere di consultazione, alla saggistica alta, ai repertori, agli archivi. Per una buona lettura è ancora meglio l’oggetto cartaceo. Ma siccome non esiste libreria che possa contenere tutto, si arriverà alla stampa su richiesta: dal grande archivio telematico l’opera verrà estratta e rilegata sul momento». Gianni Ferrari, della Mondadori, ammette che per ora Internet delude, ma cita Carlo Cattaneo, che nel 1840, con 60 anni d’anticipo, prevedeva lo sviluppo di una rete ferroviaria e però ne elencava i pericoli: «Un treno giungendo a Milano potrebbe abbattere il Duomo». Allora esistevano le locomotive, ma i freni non erano stati inventati. «Probabilmente - conclude Ferrari - c’è qualcosa in Internet che ancora dev’essere scoperto».

Claudio Lazzaro