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La Moratti rilancia, sciopero scongiurato
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1. La Moratti rilancia, sciopero scongiurato
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da Il Corriere della Sera
Sabato, 20 Ottobre 2001

Supplenze: nelle materne e nelle elementari tutto come prima, alle medie la sostituzione scatterà dopo 15 giorni di malattia

La Moratti rilancia, sciopero scongiurato

Scuola, il ministro apre ai sindacati. Nessun aumento di orario e maggiori risorse a disposizione


ROMA - Lo sciopero generale dei professori contro la Finanziaria non ci sarà. Il ministro dell’Istruzione, Letizia Moratti, è riuscita a riavvicinare i sindacati degli insegnanti, a un passo dalla proclamazione della protesta nazionale. Senza più «tagli», diventa a questo punto meno probabile lo scenario di un autunno caldo nella scuola, anche se lo stato di agitazione dei docenti resta in piedi. Le parti torneranno a incontrarsi giovedì. Il governo e il ministero dovranno dare ai sindacati delle risposte sui pochi punti ancora aperti. Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda hanno apprezzato le aperture della Moratti, che ha guidato la delegazione tecnica, contattando più volte la presidenza del Consiglio. Decisivi, per l’esito positivo del confronto, la riformulazione da parte del ministero degli articoli riguardanti la scuola contestati dai sindacati e l’impegno del governo a trovare le risorse necessarie a coprire il differenziale dell’inflazione nel pubblico impiego.
La scarsa adesione dei docenti allo sciopero indetto dall’Unicobas, circa l’1 per cento secondo una rilevazione del ministero, può aver anche influito sulle decisioni di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda.
Mercoledì 31 ottobre ci sarà un altro test sulla volontà di protesta degli insegnanti. I Cobas hanno chiamato i docenti allo sciopero contro la Finanziaria. Piero Bernocchi, il portavoce del sindacato di base, ha invitato la categoria a ripetere l’esperienza del febbraio 2000, quando decine di migliaia di docenti scioperarono contro il «concorsaccio».
«Dopo una settimana di dichiarazioni roboanti e di annunci di scioperi generali - ha detto Bernocchi - i confederali e lo Snals si sono piegati nuovamente alla volontà del ministro Moratti di depotenziare la lotta della scuola contro la finanziaria di guerra che attacca frontalmente la scuola pubblica».
Ci sono voluti tre incontri per arrivare se non a un’intesa, almeno a una tregua. I sindacati, in buona sostanza, hanno ottenuto quasi tutto. Il governo si è impegnato a restituire alla scuola tutte le risorse ottenute con i risparmi sul personale, circa 2.000 miliardi di lire (oltre un milione di euro), e non soltanto una parte. L’articolo 13 della Finanziaria, che introduceva grosse novità sotto il profilo normativo, è stato riformulato completamente. L’orario contrattuale di 18 ore non si tocca. Lo «straordinario» fino a 24 ore resta quindi facoltativo. Qui il governo confida sull’appetibilità dell’offerta, che corrisponde a un aumento di 3 o 400 mila lire lorde (da 154,94 a 206,58 euro).
Per quanto riguarda la determinazione delle cattedre necessarie nelle scuole, il calcolo non terrà conto solo del numero degli alunni ma anche di altre condizioni oggettive quali il territorio, l’handicap, l’edilizia scolastica e via dicendo. Per le supplenze, nelle materne e nelle elementari non cambierà nulla. Nella secondaria invece la sostituzione del titolare è prevista dopo 15 giorni di assenza. Prima scattava dopo dieci giorni. Il ministro ha rassicurato i sindacati sul mantenimento dell’indennità prevista per tutti i membri interni della maturità che, da giugno, sostituiranno gli esaminatori esterni. È stata anche accolta la richiesta di mantenere i commissari esterni nelle scuole private non paritarie. Su questo punto, però, i sindacati si sono dichiarati insoddisfatti.
Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda ora attendono che il governo si pronunci sulla richiesta di un piano pluriennale di investimenti per la scuola e che dia delle cifre precise sul recupero dell’inflazione.
Seppure con diverse sfumature, il risultato ottenuto ha soddisfatto tutti. «Occorre dare atto - è stato il commento del segretario generale della Cisl scuola, Daniela Colturani - che la riscrittura dell’articolo 13 è un fatto positivo». «È ancora sul tavolo il nodo di un piano pluriennale di investimenti per la scuola», ha aggiunto il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna.
Il leader della Cgil scuola, Enrico Panini, non si è sbilanciato. «La finanziaria sulla scuola comincia a cambiare - ha affermato - ma è troppo poco. Giovedì occorrono risposte precise, altrimenti la parola passa allo sciopero degli insegnanti». Per il segretario generale dello Snals, Fedele Ricciato: «Non c’è per ora lo sciopero, ma non c’è ancora una piena soddisfazione». «Restano alcuni nodi che vanno sciolti - ha osservato il coordinatore della Gilda, Alessandro Ameli - dalle risorse economiche alla composizione delle commissioni di maturità per le quali chiediamo che si ripristini la normativa precedente».

Giulio Benedetti


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Date: 20 Oct, 2001 on 08:49
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