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CENT'ANNI DI BOCCONI
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1. CENT'ANNI DI BOCCONI
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da La Repubblica
Venerdì, 19 Ottobre 2001

CENT'ANNI DI BOCCONI
UN SECOLO FA NASCEVA LA CELEBRE UNIVERSITÀ PRIVATA

GIUSEPPE TURANI

La Bocconi si appresta a festeggiare i suoi primi cento anni di vita. E con l'occasione sarà certo ricordata e ribadita la sua singolarità: è una scuola privata (pagata dagli studenti e da donazioni), prepara i quadri per l'industria e per la finanza, ma insegna anche filosofia e storia. E' nata come istituto molto d'élite, ma adesso sta puntando a avere 15 mila studenti. In realtà, la Bocconi è stata singolare sin dalla nascita. Il fondatore, come si sa, è Fernando Bocconi, però la scuola si chiama Luigi Bocconi. E questo va spiegato.
Fernando Bocconi era un venditore ambulante che per primo ebbe l'idea di fondare in Italia la grande distribuzione. I suoi centri commerciali, da lui aperti a Roma e a Milano fra il 1887 e 1889, sono quelli da cui poi nascerà la Rinascente. Anzi, oggi la Rinascente di Milano, vicino alla Galleria, si trova esattamente dove Fernando Bocconi aveva aperto il suo "negozio". Con queste attività Bocconi diventa nel giro di pochi anni uno degli uomini più ricchi d'Italia. E quindi è anche una figura eminente nella Milano di quegli anni, una Milano che si trovava nel suo momento migliore perché molto in ascesa, assetata di modernità, vera capitale morale del paese.
Fernando aveva un figlio al quale era molto affezionato, Luigi, intelligentissimo, ma con il quale scoppiavano spesso liti e polemiche. Luigi, nel 1896, va a fare quello che oggi chiameremmo turismo estremo. Giovane, ricco, intelligente, parte e va a «vedere» la battaglia di Adua in Africa, appunto come un turista a cui non bastava andare al mare o in montagna. A Adua perde la vita.
Il padre pensa di ricordarlo mettendo in piedi, a Milano, qualcosa di grosso e di importante che serva a ricordarlo. Prende allora contatto con il Politecnico. E propone di istituire una facoltà di Economia e commercio o, come si diceva a quei tempi, una scuola di commercio. Ma al Politecnico gli dicono di no. Evidentemente pensavano che una scuola di commercio fosse troppo poca cosa rispetto ai loro corsi di studi, dove si preparavano i quadri dell'industria italiana.
Bocconi gira un po' con il suo progetto e bussa a varie porte. Alla fine incontra Leopoldo Sabbatini, un marchigiano trapiantato a Milano, dove era uno dei massimi funzionari della Camera di Commercio. Sabbatini gli dà retta e nel 1902 fonda la Bocconi, con i soldi di papà Fernando. I due, per la verità, non vogliono fare proprio una «scuola di commercio», in cui si insegni a fare di conto e basta. Spiegano che la loro idea è quella di offrire a una città di frontiera una solida cultura economica. E, per segnare quello che hanno in testa, uno dei primi professori chiamati a insegnare politica economica è Luigi Einaudi, cioè un economista di grandissima fama e di grandissima cultura.
E qui si vede la singolarità della Bocconi, che nasce sulla spinta di un ex venditore ambulante arricchito e di un funzionario della Camera di Commercio, ma punta subito in alto, punta a fare cultura e non solo a preparare amministratori di aziende e di condomini. Fra i docenti, ad esempio, tutti ricordano Angelo Sraffa (a cui oggi è intitolato l'istituto giuridico), papà di Piero Sraffa, grandissimo economista, docente a Cambridge, amico personale di Antonio Gramsci e di Raffaele Mattioli.
La Bocconi di quegli anni sembra fatta apposta per quella Milano che comincia a correre e che non si è ancora fermata oggi. Quindi cresce, si allarga e va avanti. Durante il fascismo aveva molti insegnanti ebrei e quindi era un po' malvista dal regime, ma fu protetta dall'allora ministro dell'istruzione Giovanni Gentile. Dopo la guerra, la crescita continua ed è solo verso l'inizio degli anni Settanta che la Bocconi scopre di essere un po' provinciale. Grande scuola, studi severi, ma non proprio d'avanguardia. E così vengono prese due decisioni. La prima è quella di fondare la SDA, la scuola di direzione aziendale, che di fatto è il primo master italiano postuniversitario. La seconda, ancora più curiosa, è quella di sdoppiare i corsi di laurea: così, accanto ai tradizionali studi di economia, nasce la Dse (Discipline economiche e sociali). In pratica si tratta di un corso dove accanto all'economia vengono insegnate storia, filosofia e altre materie umanistiche. Insomma, la Dse serve a formare economisti con una marcia in più. E in Bocconi è con un certo orgoglio che vi spiegano che Guido Alesina (docente a Harvard) è appunto uscito dal Dse. Anzi, sostengono che la Bocconi, oggi, è il più grande fornitore di studenti di qualità per le università americane.
Un'altra svolta arriva negli anni Ottanta, quando alla presidenza della Bocconi viene chiamato Giovanni Spadolini, politico, giornalista, storico, ma anche dotato di talenti manageriali. Infatti è lui che propone di alzare le rette degli studenti in modo da assicurare all'Università la piena autonomia.
La Bocconi, adesso, dispone di un comitato degli advisor (in pratica uomini delle professioni e delle grandi aziende), che annualmente valuta la qualità del «prodotto Bocconi» (insegnamento e laureati) e che suggerisce iniziative per migliorarlo. E, forte dei suoi tredici mila studenti, viaggia verso i quindicimila, con qualche apprensione presso i professori, non troppo sicuri che tanta crescita possa avvenire senza qualche danno proprio sulla qualità.


TUTTE LE INIZIATIVE PER CELEBRARLA
Tra convegni, ricordi e mostre storiche

Convegni e congressi internazionali su macroeconomia, finanza e scienze sociali; un concorso per disegnare un nuovo, spettacolare, Campus universitario; un grande Festival degli studenti, lungo sette giorni, a base di sport, arte, musica e cultura; e alla fine del 2002 una mostra storica celebrativa, a Palazzo Reale, per festeggiare «Milano, la Belle Epoque e il futuro della modernità». Fittissimo e denso di sorprese il programma delle iniziative scientifiche e culturali per celebrare il centenario dell'Università Bocconi che verrà presentato ufficialmente questa mattina (su Internet: http://www.unibocconi.it ).
Si comincia domani con l'inaugurazione del nuovo anno accademico e del nuovo palazzo elissoidale per le aule, alla presenza del ministro della Pubblica Istruzione Letizia Moratti e del ministro dell'Innovazione Tecnologica Lucio Stanca. Prenderanno la parola il presidente dell'ateneo, Mario Monti, il vicepresidente, Luigi Guatri e il rettore, Carlo Secchi. Particolarmente atteso l'intervento del sociologo tedesco Ralph Dharendorf.
Tra gli appuntamenti più importanti, il 28 gennaio 2002 è previsto il convegno internazionale su «L'allargamento dell'UE: problemi ed opportunità», con interventi del presidente della Commissione Europea Romano Prodi e del cardinale Carlo Maria Martini. L'undici e il 12 aprile accademici, consulenti e manager da tutto il mondo sono attesi invece per il convegno su «Fusioni, acquisizioni e alleanze: un imperativo strategico per la nuova Europa?». Dal 12 al 18 maggio un appuntamento decisamente più leggero, il «Festival degli studenti», che prevede il coinvolgimento di giovani da tutta Europa intorno a un programma musicale ancora da definire.
Altro grande convegno internazionale dal 13 al 16 giugno sul tema del rischio finanziario e della stabilità delle istituzioni. Dal 20 al 21 giugno si parlerà invece di immigrazione, mentre per il 28 dello stesso mese è prevista la premiazione ufficiale del concorso internazionale di idee «Un Campus per il terzo millennio». L'appuntamento culturale più importante è in programma per la fine del 2002: la grande mostra a Palazzo Reale dedicata a «Milano, la Belle Epoque e il futuro della modernità». Una modernità all'interno della quale l'Università Bocconi si propone di restare da protagonista.

C. Br.


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Date: 19 Oct, 2001 on 08:29
CENT'ANNI DI BOCCONI
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