OGGI VERTICE DECISIVO
Scuola, venerdì lo stop
«La Moratti? È sorda...»

SALVATORE ARIETE

I primi a incrociare le braccia saranno un milione di dipendenti della scuola. Oggi è previsto un nuovo incontro al ministero della Pubblica Istruzione, dopo che Letizia Moratti in mattinata sarà in provincia di Caserta. In particolare i sindacati lamentano la mancanza di investimenti, la riduzione delle risorse previste anche per adeguare le retribuzioni agli standard europei, il cambiamento per legge dell’orario di lavoro, che da diciotto ore settimanali di insegnamento potranno arrivare fino a ventiquattro.
Già gli insegnanti dell’Unicobas hanno proclamato lo sciopero per venerdì prossimo 19 ottobre contro la Finanziaria, giudicando del tutto insoddisfacente il pacchetto-scuola. «È sostanzialmente confermato l’assurdo della quasi totale eliminazione delle sostituzioni - accusa il sindacato autonomo - con un aumento coatto dell’orario di lavoro a 24 ore in ogni ordine e grado di scuola»: alle elementari si passerebbe a 26 ore, 24 di docenza più 2 di obbligo settimanale per la programmazione. «La non sostituibilità sotto i 26 giorni - aggiunge Unicobas - elimina ancora l’85% delle supplenze. Il fabbisogno fisiologico, relativo al normale tasso di congedo per malattia, non sarebbe evaso, in quanto non basterebbe neppure il passaggio a 24 ore settimanali di tutte le 720.000 cattedre dell’organico di fatto, oggi coperto dai 650.000 docenti di ruolo e da circa 70.000 incaricati annuali. E ciò perchè si tratta di cattedre che verrebbero ridotte di 46.600 unità per effetto degli accorpamenti degli spezzoni». Per l’Unicobas, sarebbe incurabile il colpo mortale sferrato alla qualità della scuola pubblica, dove un docente di educazione fisica potrebbe venire chiamato a sostituire il collega di lettere, e viceversa, per lunghi periodi. Infine, poichè la maggior parte delle assenze per malattia parte da un primo congedo ben inferiore ai 25 giorni per allungarsi nel tempo, si arriverebbe alla diaspora degli alunni fra classi diverse.
«La Moratti è sorda - dicono i sindacati - migliaia di docenti le apriranno le orecchie con una grande manifestazione che partirà proprio dal ministero». A sua volta lo Snals ha indetto uno sciopero generale di tutto il personale di fronte a quello che definiscono «l’ultimo atto di una più che decennale politica scolastica miope e disattenta, con provvedimenti governativi che nel corso del tempo hanno svilito la funzione istituzionale della scuola statale e mortificato il personale». «La Finanziaria di guerra è una semplice scusa, i soldi non ci sono mai stati - commenta il segretario nazionale dell’Unicobas Stefano D’Errico - La Moratti dice cose contraddittorie, perchè da un lato cerca di rassicurare gli insegnanti sull’orario di servizio ma dall’altro è costretta dal ministro dell’Economia Tremonti a confermare pesantissimi tagli di organico che il governo ha disposto nella Finanziaria». Secondo i sindacati, infatti, l’ipotesi di lavoro del governo è la riduzione annua del 7 per cento della spesa relativa al personale docente e non. Infine la Gilda che critica la legge per le inadeguate risorse economiche stanziate e le disposizioni in materia di organizzazione scolastica, «particolarmente lesive del diritto allo studio e della qualità complessiva del sistema scolastico». Perfino gli studenti sono pronti a scendere in piazza. Una giornata di sciopero nazionale l’ha proclamata per il 25 ottobre l’Unione degli studenti- Uds, soprattutto per dire no a una Finanziaria di tagli nella scuola. In quella data ci saranno cortei e manifestazioni.