Una volta la Fiera era il luogo in cui si presentava e si vendeva la mercanzia, roba da toccare. Adesso la Fiera è il luogo in cui si vendono le idee, la comunicazione. Roba da studiare e pensare. E su questo concetto del cambiamento ha insistito l'assessore regionale alla formazione e al lavoro, Raffaele Grazia, in occasione della presentazione di «Expo Scuola», contenitore e rassegna padovana dei prodotti e dei servizi per la scuola, l'educazione e la formazione professionale.
Dal 18 al 20 ottobre in tre padiglioni della Fiera ci saranno 230 espositori di «Expo Scuola», un progetto che, come ha ricordato in apertura di presentazione Ferruccio Macola, ha trovato il supporto di Comune, Provincia e Regione, «ma soprattutto tutta la dirigenza scolastica, che ha intrapreso così una strada imprenditoriale nuova».
Alla presentazione di ieri c'erano anche Vittorio Casarin e Sebastiano Arcoraci, presidente e assessore della Provincia, Francesco De Sanctis, direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale per il Veneto, e Luigi Fabbris, delegato del Rettore dell'Università. Arcoraci ha ricordato come il sistema scuola veneto, così legato alla formazione, possa diventare avanguardia, e anche per questo saranno in Fiera, per questo Expo, tre sottosegretari, segno dell'attenzione del governo verso un'area geografica in costante crescita.
E' stato De Sanctis a dare una lettura diversa della scuola, che «non deve presentarsi solo nelle aule, perchè i ragazzi devono studiare e imparare anche in contesti diversi. E qui in Fiera si potranno scambiare esperienze. L'istruzione deve andare di pari passo con la formazione».
«Expo Scuola» sarà un'occasione importante per un'informazione chiara e corretta ai ragazzi e alle famiglie su cosa significano tutti i cambiamenti nel mondo della scuola e della formazione, ma anche del sistema economico e del mondo del lavoro. E' una vetrina di esperienze originali e innovative nel modo di fare scuola. Di tutta questa offerta, qualcosa vale la pena di segnalare subito.
Apindustria. Le piccole industrie presenteranno i corsi di formazione e riqualificazione con i quali, finora, l' 85% dei partecipanti ha trovato lavoro. Ogni anno sono circa 140 i disoccupati che usufruiscono dei servizi di formazione proposti da Apindustria e gli esiti occupazionali sono sempre risultati più che soddisfacenti.
La mostra dei bambini. Gli architetti padovani spiegano, in una mostra, come si può disegnare una città per i bambini. E quindi come vitalizzare giardini e aree verdi, come valorizzare il patrimonio artistico, riprogettare le scuole e attivare nuovi luoghi di accoglienza. Uno stimolo, insomma, per far capire ai bambini (ma non solo) come potrebbe essere il mondo del futuro.
Career days. L'Università organizza le "giornate dello sviluppo professionale", ovvero si propone di concentrare in Fiera un notevole numero di aziende ed enti interessati a presentare le proprie attività e a raccogliere l'interesse dei laureati per successivi contatti. Quindi, studenti e laureati potranno dialogare direttamente, presso appositi stand, con le persone che nelle aziende sono i responsabili della selezione per il lavoro.
Storia della scuola. Si chiama «Cappel d'asino e... lodi» la rassegna di storia della scuola italiana dal 1860 ad oggi. Scopo dell'iniziativa è attirare l'attenzione su fatti e personaggi che hanno caratterizzato la scuola dell'obbligo. Grande attenzione è riservata alla scuola veneta.
Un cantiere virtuale. I geometri saranno in Fiera con un video, un convegno e una simulazione topografica. Nello stand dei geometri si potrà anche simulare l'allestimento di un cantiere virtuale e vedere su computer come si costruiscono i palazzi e come si ristrutturano gli antichi palazzi. Un enorme manichino, vestito secondo i dettami della normativa sulla sicurezza, mostrerà ai futuri professionisti quali sono i dispositivi di protezione individuale.