Economia, tre americani vincono il premio Nobel
Akerlof, Spence e Stiglitz: analisi sui mercati e l'informazione

ROMA - Va a tre studiosi americani il milione di dollari (oltre due miliardi di lire) del Nobel 2001 per l'Economia. Si tratta di George Akerlof, Michael Spence e Joseph Stiglitz. L'Accademia svedese delle Scienze ha apprezzato i loro lavori sui mercati «con asimmetria di informazione». La teoria economica dell'informazione asimmetrica studia le differenze di informazione tra i vari soggetti economici (produttori e consumatori, creditori e debitori, manager e azionisti...), che possono determinare distorsioni dei mercati.
«Le speculazioni di Borsa il giorno prima dell'attentato alle Twin Towers sono un perfetto esempio della nostra teoria», ha detto ieri Akerlof in un'intervista a Radio 24: «I terroristi e chi li fiancheggia disponevano infatti di un'informazione esclusiva a discapito degli altri investitori. Questo dimostra come la teoria dell'informazione asimmetrica si possa applicare a qualunque mercato». Dei tre economisti, il più conosciuto è Stiglitz, che è stato - fino all'aprile 2000, quando polemicamente rassegnò le dimissioni - vicepresidente della Banca Mondiale. In quell'occasione, Stiglitz pubblicò un duro articolo contro l'Fmi, attaccandolo per come aveva gestito la crisi asiatica e la transizione in Russia: «Quando il Fondo monetario decide di aiutare un Paese invia una "missione" di economisti, che spesso non hanno esperienza del Paese e conoscono meglio gli alberghi a cinque stelle dei villaggi».
Nato nel 1943 a Gary, nell'Indiana, Stiglitz si è laureato al Mit nel 1967. Ha insegnato a Yale, Princeton, Oxford e Stanford. Da quest'anno è docente alla Columbia University di New York. Akerlof ha 61 anni. Anch'egli si è laureato al Mit nel ‘66. Ha insegnato all'Indian Statistical Institute e alla London School of Economics. Dallྌ insegna all'Università di California. Spence, 58 anni, è nato nel New Jersey e si è laureato a Harvard nel 1972, dove ha insegnato. Ora è a Stanford.
(r.d.g.)