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Guerra, intesa in Parlamento ma l'Ulivo si spacca
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1. Guerra, intesa in Parlamento ma l'Ulivo si spacca
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da Repubblica.it
9 ottobre 2001

Berlusconi: "L'Italia non si tirerà indietro, per il Medio Oriente c'è bisogno di un piano Marshall"

Guerra, intesa in Parlamento ma l'Ulivo si spacca
Astensione incrociata maggioranza e Ds-Margherita mentre Verdi e Pdci presentano le loro mozioni

ROMA - Una giornata campale per l'Ulivo, spaccato sul giudizio sull'intervento militare in Afghanistan. Oggi in Parlamento c'è stato il dibattito sulla guerra, a cui la coalizione si è presentata divisa: Margherita, Ds e Sdi da un lato, Verdi e Pdci (con due autonomi documenti) dall'altro. E se nel suo discorso a Palazzo Madama il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha rivendicato l'utilizzo della forza per sconfiggere il terrorismo, e ha invocato un "piano Marshall" per il Medio Oriente, alla fine l'esito del voto è quello annunciato: astensione incrociata, reciproca, tra maggioranza e l'ala "moderata" dell'opposizione. Un escamotage che permette ai due testi, non troppo diversi tra loro, di essere entrambi approvati.

Ma partiamo da questa mattina, quando la riunione dell'Ulivo per trovare una soluzione unitaria approda a un nulla di fatto. Anzi, le tensioni del centrosinistra attraversano anche la Quercia. Tra i protagonisti del malumore il senatore Cesare Salvi, uno dei leader della sinistra interna, che prima del dibattito dice di essere in disaccordo con l'astensione incrociata: lo stesso modello utilizzato ai tempi dell'intervento in Kosovo (il premier era Massimo D'Alema), e più recentemente sul G8. Poi però, malgrado la contrarietà, Salvi rispetta l'ordine di scuderia.

Poco dopo, comincia il discorso di Silvio Berlusconi a Palazzo Madama: il premier invoca contro il terrorismo "anche un uso proporzionato ma inflessibile della forza", cita la storica amicizia tra Italia e Stati Uniti (a cui "esprimeremo solidarietà non solo a parole"), e rassicura: "Manterremo un contatto permanente con le opposizioni", e "informeremo il Parlamento ogni qualvolta sarà richiesto". E se "le operazioni militari in Afghanistan sono un atto di giustizia contro la barbarie", "in questa campagna di giustizia l'Italia farà la sua parte", "fino in fondo e senza riserve". Per il Medio Oriente, Berlusconi auspica un nuovo "un piano Marshall". E poi, rivolto all'Islam: "Vogliamo creare un ponte di amicizia tra le due civiltà". Gli stessi concetti ribaditi, più tardi, a Montecitorio.

E arriva così il momento delle mozioni. Quella della maggioranza, tra l'altro, impegna il governo a "confermare, in questa fase cruciale della lotta al terrorismo internazionale, la piena solidarietà dell'Italia al popolo e al governo degli Stati Uniti... assicurando sostegno alle azioni anche militari". Quella dell'Ulivo, leggermente più sfumata, chiede all'esecutivo di "prestare agli Usa la collaborazione di assistenza e sostegno richiesta ai paesi membri della Nato, nella misura e nei modi comunicati dal governo al Parlamento, contribuendo in tal modo ad una necessaria ed efficace operazione di polizia militare, secondo criteri di una giusta proporzionalità". In entrambi i casi, si fa riferimento al ruolo dell'Onu e alla lotta alla povertà: una convergenza frutto di una paziente mediazione tra i due fronti (con tanto di modifica del testo della maggioranza).

Poi anche Comunisti italiani e Verdi illustrano i propri documenti, contrari all'opzione militare. Scontato, ovviamente, il no alla guerra di Rifondazione. Alla fine tutte le mozioni minoritarie sono bocciate. E invece passano le due principali: prima Ds e Margherita di astengono sul testo della maggioranza, subito dopo i senatori del centrodestra escono dall'aula per permettere l'approvazione del testo dell'Ulivo.

E lo schema ha tenuto anche alla Camera dove sono state approvate le risoluzioni della maggioranza e quelle di Margherita, Ds e Sdi. Bocciate quelle dei Verdi e quelle dei Comunisti italiani. L'unica variazione rispetto all'altra Camera riguarda RIfondazione i cui deputati hanno abbandonato l'aula per protesta al momento del voto.


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Date: 10 Oct, 2001 on 07:53
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