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Americani e inglesi uniti anche nel libro
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da La Stampa
Mercoledì 10 Ottobre 2001

Americani e inglesi uniti anche nel libro

OGGI S’INAUGURA LA BUCHMESSE DI FRANCOFORTE. L’ATMOSFERA È DIVERSA DAL SOLITO. NON C’È STATO IL TEMUTO FORFAIT DEGLI USA. IL CLIMA È DI GELO

Da New York hanno rinunciato a partire solo 56 editori su 700 I grandi sono arrivati in forze e occupano stand periferici

Mario Baudino


inviato a FRANCOFORTE MENTRE ancora gli editori montavano gli stand in una gran confusione di scatole, trapani e moquette, nel nuovo assetto della Buchmesse già da ieri qualcosa colpiva dritto allo stomaco. Dopo parecchi anni, l’enorme contenitore della più importante fiera del libro è stato modificato, grazie alla construzione di un ennesimo padiglione. Tutte le «halle» divise per nazionalità di provenienza degli editori, o per tema, sono più vicine all’ingresso principale, non si devono più percorrere chilometri di corridoi e tapis roulant. Una sola sembra isolata e lontana anche fisicamente, oltre il ponte del metrò: è la 8, quella degli americani.
Prima erano al centro, ora pur senza essersi spostati si ritrovano all’estrema periferia. Insieme a loro gli inglesi, i canadesi, gli australiani e gli israeliani: fa una certa impressione vederli tutti in fila, posto che sono proprio i paesi più esposti nella lotta al terrorismo. Se la geografia della Buchmesse non fosse nata ben prima dell’11 settembre, verrebbe da pensare che l’abbiano fatto apposta. E’ ovvio che il mercato di lingua inglese è il più importante, e che i suoi editori sono da sempre insieme (c’è anche l’Irlanda): ma la coincidenza forse ci racconta meglio di tanti discorsi questa grande fiera, inaugurata ieri e aperta da oggi fino a lunedì, a un mese dall’attacco alle Torri Gemelle.
Sarà ricca e importante come sempre, un crocevia mondiale dove tutti devono essere presenti. Stamani il padiglione italiano verrà visitato da Vittorio Sgarbi, in veste ufficiale di sottosegretario. Il messaggio di tutti è che la vita continua e soprattutto la discussione libera, la cultura, l’informazione sono lo strumento migliore per combattere non una «lotta fra civiltà», come ha detto il segretario di stato tedesco, intervenuto in sostituzione del cancelliere Schroeder, che è negli Stati Uniti, ma una «lotta della civiltà». La Grecia, con la sua idea sempre più attuale di «polis», è il Paese ospite, ieri c’era il presidente della Repubblica.
La vita continua: il temuto forfait degli americani non c’è stato; gli organizzatori forniscono le cifre. Non verranno 56 editori Usa (su circa 700), 34 inglesi e 6 giapponesi. Non è così poco, anche se i Penguin e i Random House, gli Harper & Collins e gli Aol Time Warner ci sono come sempre, con i loro stand imponenti. Certo si respira un clima diverso: la grande editoria è newyorkese, gli editor sentono il peso della tragedia e hanno poca voglia di scherzare. In molti casi si sono tenute consultazioni tra gli staff per sapere chi era disposto a partire e chi no. Nella gran maggioranza hanno risposto di sì, ma nella Halle 8, l’unica dove si rispetta (quasi) scrupolosamente il divieto di fumare, alla vigilia dell’apertura si lavora senza allegria.
Basta uno stand (ancora?) vuoto, bardato con teli neri, per gelare le conversazioni. Si scopre poi che quei teli neri sono d’ordinanza, contro la polvere, ma l’effetto è non poco agghiacciante. Intanto, a poca distanza da uno di questi, dove c’è per buona misura anche un lugubre leggio velato, ha già dato gli ultimi ritocchi alla sua piccola esposizione il signor Aunali Khalfan, editore della «Tahrike Tarsile Qur’an inc.», di New York. Alle spalle molte edizioni di un solo libro: il Corano, sia in arabo sia, nella maggioranza dei casi, in inglese. E’ un editore americano, se ne sta in mezzo a quelli del suo paese, e ha apprezzato molto le cautela di Bush nello spiegare che non si sta facendo la guerra ai musulmani. E’ anche un editore religioso, si definisce «muslim-american». Gli affari stanno andando bene: negli ultimi tempi, mi dice, i suoi Corani marciano a diecimila copie la settimana.


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Date: 10 Oct, 2001 on 07:38
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