Scuola, le mamme in difesa dei bimbi disabili

(INN) Diritto allo studio ma non per tutti. E' questa la situazione che oramai affligge molte famiglie con bimbi disabili. A Roma è diventato rappresentativo il caso di Giorgia una piccola bimba del quartiere Borghesiana, portatrice di un ritardo psicomotorio in conseguenza della rimozione di una massa tumorale. La bambina si è vista rifiutare dalla sua scuola, la 'Motta Camastra', l'insegnante di sostegno come previsto dalla legge 104 del 1992. Tale situazione colpisce moltissime altre mamme che hanno manifestato la loro insoddisfazione davanti al Provveditorato. Una situazione simile anche a Gela dove, in mancanza degli insegnanti di sostegno, un gruppo di madri di è presentato a scuola per accudire i bambini. 'Hanno cancellato 13 ore di sostegno su 18 per mia figlia ' spiega una mamma romana ' chiediamo un ripristino delle ore perché riteniamo che lo studio sia un diritto anche dei bambini disabili.'
Si tratta però di una situazione intricata: il numero dei docenti di sostegno e il numero degli alunni per classe è strettamente legato alle Leggi Finanziarie, che il Parlamento approva ogni anno. Per quanto riguarda il rapporto insegnanti di sostegno - alunni in situazione di handicap è stato individuato dal precedente governo nel rapporto 1:138 nella Legge 449 del 27/12/97. Il calcolo però è stato fatto sull'intera popolazione scolastica e non sugli alunni disabili, mentre la Legge quadro n. 104 del 92 rapporta gli alunni disabili ai docenti di sostegno. Si tratta poi di un'incongruenza che non tiene conto del calo demografico intervenuto in molte zone del nostro Paese che non si può certo ritenere compensato dall'aumento determinato dalle iscrizione di oltre 130.000 alunni stranieri che oltretutto presentano necessità educative speciali per l'apprendimento della lingua italiana e non rendono quindi facile l'attività didattica di classi numerose con un numero di alunni superiore ai venti.