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«Premi agli insegnanti che non fumano»
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1. «Premi agli insegnanti che non fumano»
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da Il Corriere della Sera
Mercoledì 3 Ottobre 2001

«Premi agli insegnanti che non fumano»
Settimana anti-cancro per le donne: si ammalano più degli uomini e danneggiano i figli


ROMA - L’immagine è terrorizzante. Una signora sta per gettarsi dalla finestra, sotto il palazzo un assembramento di mezzi di soccorso e folla. Ma il vigile del fuoco fa la parte del solito angelo. Sale rapido la scala e salva l’aspirante suicida con un semplice gesto. Le toglie di bocca la sigaretta. Anche il marchio punta ad impressionare. Un portacenere su cui sono poggiate due cicche accese, a forma di croce. Non va per il sottile la campagna anticancro lanciata da ministero della Salute e Lega italiana per la lotta contro i tumori nella settimana europea dedicata alla prevenzione. Obiettivo le donne. Donne come vittime (dagli anni Cinquanta ad oggi la mortalità femminile per carcinoma al polmone è aumentata del 600%, in 6 mila vengono uccise dalle varie patologie) ma soprattutto come modello di riferimento per i figli che assorbono come spugne il loro esempio.


INCENTIVI - Il ministro per la salute Girolamo Sirchia annuncia una serie di iniziative d’urto. Fa discutere la proposta di introdurre nella scuola incentivi alla carriera o aumenti di stipendio per gli insegnanti e gli studenti che smettono, un’idea che «dovrà essere messa a fuoco con provveditorati e pubblica istruzione. Le prediche non servono». E poi, protezione dei soggetti più deboli. A cominciare dai feti «che non hanno diritto in termini legali ad essere intossicati dalla madre. Chi fuma danneggia anche suo figlio. Farlo non è un optional».
Sirchia ritiene che siano degne di essere denunciate. Il governo presenterà una legge per la tutela dei non fumatori, obbligati ad aspirare catrame e veleni passivi.


DONNE - «I tumori causati dal fumo preferiscono le donne», è lo slogan della Lega per la lotta contro i tumori. Viene utilizzata una parola grossa, epidemia. Più si sale di classe e cultura, più sono numerose le clienti dei pacchetti, preferibilmente light, una media di 12 sigarette al giorno. «La donna è il bersaglio preferito delle industrie del tabacco - incalza Francesco Schittulli, presidente della Lega -, in quanto è all’interno della famiglia il soggetto più influente. I figli che la sorprendono con la sigaretta in mano si sentono autorizzati ad imitarla».
GIOVANI - Il modello della madre fumatrice è deleterio specialmente per i bambini. A 5 anni cominciano ad assimilarlo, a farsene scudo per giustificare abitudini future. «Dobbiamo richiamare alle loro responsabilità anche le mamme 50enni - insiste il professor Umberto Veronesi -. Hanno un grande ascendente sui figli maschi adolescenti». Intervenire già alle medie e alle elementari con campagne di sensibilizzazione che non insistono sul concetto del rischio di sviluppare un tumore da adulti ma fanno prendere coscienza ai giovani di essere uno strumento nelle mani dell’industria tabacchiera, sospetto sempre respinto con vigore dagli «imputati»: «Non diremo il fumo ti fa male - esemplifica Sirchia -, ma stai attento, sei vittima di un sistema intelligente che ti usa e specula su di te. Non sarà difficile dimostrarlo». Il ministero punta anche sul social marketing : una grande azienda di abbigliamento o automobili anziché pubblicizzare i suoi prodotti finanzia campagne sociali.


GRAVIDANZA - La prevenzione è fondamentale in gravidanza e invece solo sei mamme su dieci rinunciano alla sigaretta durante i nove mesi. Nel loro ventre il neonato rischia di nascere in sovrappeso, di essere abortito o di venire al mondo con una ridotta funzionalità respiratoria. Non solo, ha maggiori probabilità di ereditare il vizio materno. Al congresso della società italiana di pediatria di Venezia i pediatri accusano il fumo passivo come causa delle morti bianche in culla.

Margherita De Bac
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Date: 03 Oct, 2001 on 08:22
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