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Moratti: «Scuola pubblica e privata in competizione ma non nemiche»
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1. Moratti: «Scuola pubblica e privata in competizione ma non nemiche»
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da Il Sole 24 Ore
Giovedí 27 Settembre 2001

Al convegno sulla parità, Confindustria sollecita tagli agli organici e incentivi per la qualità

Moratti: «Scuola pubblica e privata in competizione ma non nemiche»

M.Lud.

(NOSTRO SERVIZIO) ROMA - La riforma della scuola non si può fare senza razionalizzare il mondo dei docenti: attraverso la valutazione delle professionalità, la flessibilità dei salari e l'autonomia di gestione dei dirigenti scolastici. Confindustria ha rilanciato la sua posizione sull'istruzione nel corso del dibattito svoltosi ieri a Roma e organizzato dal movimento "Scuola Libera". Stefano Parisi, direttore generale dell'associazione degli imprenditori, ha detto che «qualunque dibattito su scuola pubblica e privata rischia di essere inutile, se non si parla prima di garanzie di qualità. Nel settore siamo in una fase di emergenza nazionale e occorre intervenire. Ma bisogna mettere i ragazzi al centro del sistema educativo e, per quanto riguarda i docenti, guardare ai numeri: gli insegnanti italiani sono troppi, e non si può parlare di incentivi e miglioramenti di stipendio se non si riduce il loro numero». Parisi in questo modo ha replicato a Savino Pezzotta, leader della Cisl, che invece ha posto l'accento sulla centralità della figura insegnante. Il dibattito proseguirà anche nei prossimi giorni, visto che la Finanziaria prevede nuovi fondi per il rinnovo del contratto dei professori e dei dirigenti scolastici, ma dovrebbe intervenire anche sull'orario di cattedra e "sfoltire" di fatto un certo numero di posti di insegnamento. L'argomento centrale del dibattito, però, era quello sulla parità. Il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, ha detto che «il principio della competizione deve ispirare l'intera macchina educativa. Un sistema integrato non deve portare all'indebolimento della scuola di Stato ma, al contrario, alla sua riqualificazione e innalzamento» (si veda «Il Sole-24Ore» di ieri). Non si tratta nemmeno «di una semplice competizione economica tra scuola pubblica e scuola privata - ha precisato il ministro - né di forme di «aziendalizzazione della scuola pubblica, ma di puntare su un modello aperto e integrato nel quale strutture pubbliche e private possano collaborare e competere». Per l'istruzione di Stato, in particolare, Letizia Moratti ha detto che con la Finanziaria saranno stabilite norme che consentiranno alle ex fondazioni bancarie di impegnarsi nel campo dell'edilizia scolastica, attraverso formule di project financing. Il presidente della Commissione istruzione della Camera, Ferdinando Adornato, ha lanciato la proposta di istituire un tavolo comune tra tutte le forze politiche sulla questione della parità scolastica, per decidere quale sia lo strumento migliore per raggiungere tale obiettivo. L'iniziativa ha già avuto il consenso del ministro dell'Istruzione Moratti. Adornato ha inoltre sottolineato come «questa maggioranza parlamentare non abbia alcuna idea di smantellare la scuola pubblica, di privatizzarla o di aziendalizzarla. Ma se noi non interveniamo sul sistema scolastico, l'Italia rischia di rimanere indietro nella competizione internazionale esponendo i giovani a un futuro incerto». Gli strumenti per la parità, ha ricordato Adornato, sono essenzialmente tre: la convenzione, il credito d'imposta e il buono scuola. Tutti e tre, ha detto, «sono sullo stesso piano, anche se io ritengo che il buono sia lo strumento migliore». Anche da Pezzotta è venuto un sì alla proposta di un tavolo comune e il leader della Cisl ha anche sottolineato come i soggetti privati possano svolgere una «funzione integrativa e complementare».


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Date: 27 Sep, 2001 on 16:12
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