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«Difenderemo la nostra civiltà»
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1. «Difenderemo la nostra civiltà»
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da Il Sole 24 Ore
Domenica 23 Settembre 2001

Ciampi agli studenti sul terrorismo: non vergognatevi di avere paura, ma ognuno deve fare la sua parte

«Difenderemo la nostra civiltà»

Richiamo del Quirinale alle virtù civili: la scuola aiuta a costruire la pace

G.Co.

ROMA - «La scuola è l'istituzione che più direttamente aiuta a costruire il futuro nella pace e nel progresso». Non poteva mancare nel discorso, che ieri il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha pronunciato dinanzi a migliaia di studenti confluiti a Roma in occasione della festa per l'apertura del nuovo anno scolastico, un richiamo all'impatto che sui giovani possono avere avuto i drammatici fatti dell'attacco terrorista all'America. «Dobbiamo evitare - ha proseguito il capo dello Stato - qualsiasi strumentalizzazione dei sentimenti umanitari e di solidarietà dei giovani che possa indebolire le libere e legittime istituzioni, nazionali e internazionali, fondamento del nostro benessere e della stessa possibilità di diffonderlo ai Paesi più sfortunati. Violenza e odio sono la negazione dei valori democratici». Insomma, quella di ieri è stata un'ulteriore occasione per condividere, da parte del presidente della Repubblica, il comune atteggiamento di solidarietà allo Stato vittima dell'aggressione terrorista espresso in questi giorni dalla gran parte delle forze politiche di maggioranza e di opposizione. Così Ciampi ha parlato ai giovani della sua «lontana giovinezza», che fu segnata «da immagini di guerra come quelle dellཇ settembre». Ma, ha ricordato, «fu proprio la terribile realtà che stava dietro a quei fatti che ci ha spinto e ci spinge ad affermare e difendere la libertà e la democrazia nelle nostre nazioni; e ci ha spinto a partecipare attivamente alla costruzione e alla vita delle istituzioni internazionali, alla solidarietà verso i popoli meno fortunati». E qui il capo dello Stato ha anche fatto accenno a «quell'euro che, al di là dell'importanza economica, è simbolo di fratellanza e di unione che segnerà l'esperienza delle nuove generazioni». Ad una ragazza che gli chiedeva se si dovesse aver paura dopo quanto accaduto lཇ settembre, il presidente della Repubblica ha così risposto: «Non bisogna vergognarsi di aver paura. Il coraggio non è una dote innata, ma è il coraggio di riuscire a superare la paura». E ciò, a giudizio di Ciampi, può avvenire con il ragionamento e «quanto più ci sentiamo uniti come popolo italiano, con i popoli europei, di cui condividiamo la sorte, e con quei popoli (sono tanti) che condividono il rispetto della dignità dell'uomo, che significa pratica della libertà e della giustizia». Concludendo il suo discorso agli studenti, il presidente della Repubblica ha detto: «In momenti gravi come questo che stiamo vivendo tutti ci chiediamo come dare un contributo al progresso del bene. La risposta fondamentale è questa: facendo con maggiore impegno, con maggiore passione, ciascuno il proprio dovere, giorno per giorno, nei posti di lavoro, in famiglia, sui banchi di scuola. Lo studio e il dialogo con i vostri insegnanti sono la risposta migliore che voi potete dare a questa terribile sfida contro la nostra civiltà che siamo pronti a difendere con tutte le nostre forze». Un forte e chiaro richiamo ai valori della solidarietà, soprattutto fra i giovani, è stato il filo conduttore del discorso del ministro della Pubblica istruzione Letizia Moratti, che ha lanciato una vera e propria proposta di «solidarietà globale», chiedendo che ogni scuola italiana adotti «una realtà povera all'estero, dove la scuola non c'è». Perchè «la mancanza di educazione primaria è una delle grandi ingiustizie sociali». E qui un dato: «Si contano almeno 100milioni di ragazzi che non hanno un primo giorno di scuola». Anche la Moratti ha ricordato la grave situazione internazionale determinatasi dopo gli attentati dellཇ settembre per invitare i ragazzi a cogliere l'occasione del ritorno a scuola per «capire cosa è successo rileggendo il nostro passato e traendone insegnamenti per guardare al futuro», visto che il recupero delle nostre memorie storiche è «strumento prezioso ed indispensabile per consentire, non solo di attraversare questi giorni difficili e confusi, ma anche di realizzare i nostri ideali di sviluppo individuale, di libertà e di giustizia».


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Date: 23 Sep, 2001 on 18:57
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