da La Repubblica
Domenica 23 Settembre 2001Venerdì arriva la Finanziaria Ministri in rivolta contro i tagli
Fisco, pensioni, uffici pubblici: tre deleghe per il governo
Giro di vite per recuperare nuove risorse per far fronte alla crisi internazionale
LUISA GRION
ROMA - Finanziaria più pesante del previsto, ma anche apertura al rilancio di consumi e investimenti. Nelle stanze del Tesoro i tecnici di Tremonti danno gli ultimi ritocchi, le ultime limature alla manovra che martedì sarà presentata alle parti sociali e che sarà varata venerdì 28. Un documento che sta creando più di qualche scontento fra i ministri (quelli di An in particolare), chiamati a tagliare le spese (10 mila miliardi dovranno entrare da risparmi della pubblica amministrazione), ma che potrebbe essere seguito da azioni di rilancio di consumi e investimenti. Magari attraverso il classico decretone di dicembre.
La manovra che il governo si prepara a varare, come si sa, per via dell'emergenza americana potrebbe raggiungere i 28mila30 mila miliardi. Frutto delle entrate legate alla cartolarizzazione degli immobili (le stime sono di 12 mila miliardi) e al rientro dei capitali dall'estero, ma anche dei tagli sulla spesa dei ministeri (outsourcing) e dei risparmi grazie agli acquisti con aste on line. Fatto quello delle amministrazione chiamate a «dare» che ha suscitato le proteste di diversi dicasteri, in particolare le Risorse Agricole di Giovanni Alemanno, l'Ambiente di Alberto Mattioli e l'Istruzione di Letizia Moratti che al governo chiedevano invece risorse per attuare i loro progetti.
Ad equilibrare gli interventi però, oltre all'aumento delle pensioni al minimo fino al milione, al raddoppio degli assegni per figli a carico (anche qui gli aventi diritto dovrebbero incassare un milione) e soprattutto agli sgravi fiscali appena promessi da Tremonti alle famiglie , ci potrebbe essere una doppia manovra a favore di consumi e investimenti. Misure che chiaramente potranno trovare spazio solo in un secondo tempo e che saranno comunque legate all'esame che a novembre Bruxelles attuerà sui conti dell'Italia e trattativa che si aprirà per l'allentamento dei vincoli al patto di stabilità.
Se lo «sconto» ci sarà sembrano probabili misure di rilancio per i consumi, che andranno ad unirsi a quelle previste sugli investimenti: Tremonti bis e proroga dei crediti d'imposta concessi dalla legge Visco a chi punta sul Sud dalla legge Visco (il governo è ottimista sul fatto che Bruxelles li consideri come fondi strutturali).
Resta infine la materia deleghe: il governo ne chiederà tre. Una in materia di riforma fiscale, una in tema di riordino della pubblica amministrazione, l'altra il tema di pensioni: qui però i lavori saranno legati ai risultato della verifiche in calendario per il tre ottobre, al contenuto del libro bianco cui sta lavorando il sottosegretario Sacconi e al «report» della commissione Brambilla). Il tempo a disposizione non è molto: la scadenza per presentare i collegati alla Finanziaria che nasceranno dalle deleghe è prevista per il 15 ottobre.
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