da Gazzettino
Lunedì, 23 Luglio 2007Scuola, il sindacato a Roma batte cassa per 11 milioni
È il credito accumulato dal 2002 e che attende di essere erogato. Risposte insoddisfacenti per l’organico del personale Ata
Udine
Luci e ombre sui risultati dell'incontro fra i funzionari del ministero della Pubblica istruzione e una delegazione della Flc-Cgil regionale, che giovedì scorso ha portato sul tavolo romano la lunga lista delle doglianze delle scuole del Friuli Venezia Giulia.
Le luci riguardano l'impegno preso da viale Trastevere sul tempo pieno, la possibilità di un incremento di docenti in regione, anche grazie alla reintroduzione di organici separati fra istituti italiani e sloveni dal prossimo anno e le promesse di minori spese per le scuole con l'entrata in vigore del ddl 2272, che le solleverebbe dal pagamento della Tarsu e da altri oneri. E poi c'è la partita più importante, quella degli 11,1 milioni di euro che ancora le scuole del Fvg attendono dal ministero: un "credito" accumulato dal 2002 al 2006, che corrisponde alla differenza fra le spese sostenute dagli istituti e i soldi versati dal Mpi alle scuole per pagare i supplenti, le ore extra dei docenti e il miglioramento dell'offerta formativa.
Come spiegano i sindacalisti della Flc Cgil delle quattro province Carla Franza, Franca Gallo, Mino Malfi e Marino Sokolic, che hanno incontrato il vicecapo di gabinetto del ministro, Scala, e la segretaria della viceministro Bastico, Puglisi, «i funzionari hanno assicurato che c'è l'impegno del ministro al ripianamento di tutti i debiti pregressi di tutte le scuole del Paese, con l'accordo del ministero delle Finanze, per voltare pagina e poter assicurare alle scuole, "eliminata la partita debitoria", tutte le risorse necessarie al loro funzionamento. La terza tranche di finanziamenti prevista con il nuovo sistema, che arriverà prossimamente nelle scuole, a detta dei due funzionari, conterrà già gli opportuni correttivi». Di date precise, però, chiarisce Gallo, «non ce ne sono».
Le ombre, invece, riguardano «le risposte del tutto insoddisfacenti sull'organico del personale Ata». Poche garanzie anche sull'aumento dei prof di sostegno. Alla sollecitazione della Cgil, che chiedeva «un supporto per le scuole nella gestione degli alunni non più certificati ma "a rischio"» i funzionari hanno allargato le braccia: «La soluzione secondo loro starebbe solo in un maggior coinvolgimento di risorse dall'ente locale». La Flc Cgil ritiene «essenziale il ruolo della Regione» anche per ottenere più docenti per il tempo pieno. Perché, sì, il ministero ribadisce l'interesse massimo per il tempo scuola, ma non parla poi di reintrodurre il doppio organico per garantirlo. Ora la Cgil attende le risposte promesse. Se non ci saranno, annuncia «iniziative di lotta dal primo giorno di scuola».
Camilla De Mori
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