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Università e numero chiuso Quel test non è attendibile
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da La Repubblica
Giovedì, 7 Settembre 2006

Divampa la polemica tra studenti e ministero per le prove attitudinali che interessano 250mila giovani per l'ingresso in sei atenei scientifici

Università e numero chiuso "Quel test non è attendibile"

Tra le domande che hanno scatenato il malcontento degli esaminandi "la differenza di distanza tra Casablanca e il Cairo rispetto a Oslo e Casablanca"
di MASSIMILIANO PAPASSO

E' entrata nel vivo con lo svolgimento delle prove di Architettura, Medicina e Odontoiatria la settimana dei test d'ingresso che serviranno per selezionare le future matricole dei corsi a numero chiuso in tutte le università italiane. Giorni davvero infuocati che si concluderanno solo l ' 11 settembre con la prova di Scienze della Formazione, e che vedono impegnato un esercito di quasi 250mila studenti alle prese con domande a risposta multipla nella speranza di conquistare uno dei 28mila posti che gli atenei hanno predisposto su direttiva del ministero dell'Università.
E come al solito non sono mancate le polemiche vista la "stravaganza" dei test utilizzati per la selezione e la loro poca attendibilità con il percorso di studio da intraprendere. Malcontento che ha riguardato soprattutto la prova di Medicina, che si è svolta il 5 settembre in contemporanea in tutti le facoltà d'Italia, e che ha portato alcuni candidati a protestare platealmente contro l'attuale sistema di valutazione e l'esiguo numero di posti per le aspiranti matricole.
Per molti ma non per tutti. Anche quest'anno i posti disponibili per le sei facoltà a numero programmato a livello nazionale (Medicina e Chirurgia, Architettura, Scienze della Formazione primaria, Odontoiatria, Professioni Sanitarie e Veterinaria), non basteranno di certo ad accontentare tutti. Il ministero infatti ha stabilito per ogni corso di laurea un limite massimo di studenti iscrivibili al primo anno a seconda dell'università, delle strutture e del bacino d'utenza. Così se per Architettura le nuove matricole saranno al massimo 10.386, quelle di Medicina dovranno fermarsi a quota 7864. Veterinaria invece si attesta sui 1500, Scienze della Formazione primaria a 6.642.
Più risicata la quota destinata ai futuri dentisti italiani: solo 836. Facendo un rapido calcolo sono meno di trentamila i posti riservati agli studenti che hanno appena concluso gli esami di maturità, ma ai test che si stanno svolgendo in queste settimane se ne sono presentati almeno in 250mila. Un esercito di aspiranti dottori, insegnanti e architetti che cresce di anno in anno, visto che nel 2004 i neo diplomati che avevano tentato la lotteria dei test d'ingresso non arrivavano nemmeno a quota a 150mila.
La mappa dei test. Tutte le università, da Nord a Sud, anche quest'anno hanno registrato un incremento di domande di partecipazione ai test d'ingresso nonostante il numero di posti disponibili sia rimasto pressoché invariato rispetto allo scorso anno accademico. A Parma alla segreteria di Medicina sono arrivate 1199 richieste a fronte però di appena 220 posti disponibili. A Catanzaro per il corso in Odontoiatria solo 15 dei 450 ragazzi che hanno tentato il test avranno la possibilità di studiare quello che sognano. Mentre a Modena per i corsi di laurea in Professioni sanitarie ci sono tre candidati per ogni ammesso, con un aumento di richieste di partecipazione al test rispetto al 2005 del 18,40%.
Le proteste. Ma non è stato soltanto il risicato numeri di posti disponibili a scatenare proteste e lamentele. Stavolta nel mirino degli studenti e di qualche docente è finita la struttura del test d'ingresso, accusato di non essere lo strumento più adeguato per poter selezionare le future matricole. E così durante lo svolgimento della prova di Medicina, a Milano, Roma e Napoli è scoppiato il malcontento di alcuni studenti secondo cui alcune domande contenute nel test non sarebbero state adatte a verificare la reale preparazione di un aspirante medico. Generalmente questi test oltre a contenere domande che riguardano argomenti di chimica, fisica, matematica e biologia, hanno al proprio interno anche quesiti di logica e cultura generale per un totale di 80 quesiti a risposta multipla. Ed è stata proprio una domanda sulla differente distanza tra Casablanca e il Cairo e tra Oslo e Istanbul, a provocare a Roma qualche malcontento.
Uno strumento da rivedere. Le proteste degli studenti hanno trovato inaspettati alleati nella lotta contro i test di valutazione anche docenti e presidi di facoltà. Tutti o quasi, anche se non hanno potuto invalidare le prove o rimandarle, sono concordi nel ritenere che il solo test d'ingresso non possa assicurare una adeguata valutazione dei candidati.
"Anche se nella nostra facoltà non ci sono state proteste - spiega il professor Francesco Saverio Costanzo, preside di Medicina dell'Università Magna Graecia di Catanzaro - ritengo che l'attuale test di ammissione, per come strutturato, sia difficilmente indicativo delle attitudini dei candidati a intraprendere la professione medica. Bisogna quindi ragionare su nuove modalità di test per individuare e scoprire veramente chi vale attraverso delle prove di ammissione che diano il riscontro reale della propensione allo studio di specifiche discipline".
Ritorno alla maturità. Come riuscire quindi ad assicurare agli studenti una valutazione più oggettiva? Un'idea potrebbe essere proprio quella di un ritorno al voto di maturità o in alternativa da una media ponderata dei voti che gli studenti hanno conquistato negli ultimi anni di scuola superiore già utilizzata per le selezioni delle matricole in alcuni atenei privati italiani. "Anch'io sono convinto che il solo test non possa garantire né a noi né agli studenti un'attenta valutazione - dice il professor Roberto Palombo, preside della facoltà di Architettura "Valle Giulia" della Sapienza di Roma - Bisogna trovare il modo di arricchire questo strumento magari utilizzando il curriculum scolastico dei ragazzi. Se continuiamo a non tener conto del voto di maturità o dei voti degli ultimi anni delle superiori, non facciamo altro che smentire il nostro sistema scolastico".


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Date: 07 Sep, 2006 on 17:50
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