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CIIS: Comunicato 8 giugno 2006
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1. CIIS: Comunicato 8 giugno 2006
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Titolo: Alunno portatore di handicap o disabile?

In questo periodo molti esperti del settore scolastico e del mondo dell’associazionismo si confrontano sulle definizioni più o meno accreditate dall’OMS e dall’ ICF.
Perché soffermarsi tanto sulle definizioni e non focalizzare meglio quello che avviene quotidianamente in tutte le scuole e nelle singole classi quando si praticano le attività di sostegno?
Si, integrazione del gruppo classe nelle attività di sostegno, anche questo può essere un nuovo modo di definire l’integrazione scolastica di tutti i giorni.
Dopo diversi anni di lavoro, esperienze vissute direttamente e indirettamente nella scuola a contatto con colleghi, genitori, alunni, associazioni ed enti molte sono state le definizioni più o meno gradite attribuite agli alunni fruitori delle attività di sostegno. Ciò che conta realmente nell’accoglienza della persona è l’atteggiamento propositivo, aperto alla valutazione e valorizzazione di tutte le competenze ed esperienze personali, risorse indispensabili per il gruppo classe nella definizione e realizzazione dei percorsi didattici individualizzati.
La famiglia non può essere presente soltanto nei colloqui “calendarizzati”, quasi per soddisfare e giustificare un adempimento burocratico della scuola e non una necessità personale di dialogo e confronto diretto sulle tematiche sociali, culturali che condizionano fortemente la crescita intellettiva ed emotiva dell’alunno.
L’acquisizione del sapere e della formazione individuale non può essere competenza esclusiva della scuola né tanto meno della famiglia.
Occorre pianificare la massima collaborazione scuola-famiglia perché esperienze, conoscenze e competenze specifiche possano soddisfare la ricerca continua del sapere da parte dell’alunno.
L’integrazione si può realizzare cosi, in classe, a scuola, applicando le norme e collaborando con tutti gli addetti – esperti ai lavori che sono preposti a garantire il diritto allo studio.
Le definizioni più o meno gradite, più o meno giustificabili non devono creare falsi pregiudizi o alimentare situazioni alienanti.
La discriminazione (legge n. 67/2006) è un aspetto complesso, delicato e importante da non sottovalutare.
Occorre essere garanti del processo d’integrazione vigilando sul pieno principio di parità di trattamento, di applicazione delle prassi e dei comportamenti finalizzati a garantire la dignità e la libertà di ogni persona.

Giuseppe Argiolas
Direttivo Nazionale CIIS


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Mail: redazione@edscuola.com
Date: 08 Jun, 2006 on 13:50
CIIS: Comunicato 8 giugno 2006
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