A seguito delle giuste rimostranze presentate dell'Associazione, il dicastero di viale Trastevere è ritornato sui suoi passi ed ha emanato una nuova nota tecnica, in cui viene riaffermato il principio del rispetto dell'ordine di graduatoria nelle nomine dei supplenti.
Principio che, peraltro, costituisce uno dei punti cardine del nostro ordinamento scolastico e che la Gilda ha richiamato fin dal primo momento.
Ha prevalso, dunque, la linea del buon senso e del rispetto della legge, contro quella di chi, in tutta evidenza, auspicava, invece, una gestione "neoaziendale e privatistica" delle operazioni di nomina.
E' opportuno ribadire che la disciplina che fissa i criteri di reclutamento è ancora assoggettata al diritto pubblico. Un dato che, in tutta evidenza, sembra sfuggire ad un' autorevole associazione professionale a cui fa capo la maggioranza dei dirigenti scolastici.
Ma che non è sfuggito, invece, all'Amministrazione che, con l'ultimo provvedimento, ha dettato regole molto rigide per evitare che i dirigenti incorrano in abusi dovuti ad interpretazioni fantasiose.
La Gilda auspica che i capi d'istituto si attengano scrupolosamente al rispetto delle direttive ministeriali, che garantiscono pienamente i diritti acquisiti dal personale scolastico in termini di punteggio.
In caso contrario saranno poste in atto tutte le possibili azioni di tutela a vantaggio del personale precario. Va riconosciuto, inoltre, all'Esecutivo il merito di avere portato a termine le operazioni di assunzione di oltre 60mila docenti. Un fatto che non ha precedenti nella storia d'Italia.

Gilda degli Insegnanti

Roma, 31 agosto 2001