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Subject  :  MIIP: Comunicato Stampa 9 novembre 2003
Author  :  edscuola redazione@edscuola.com
Date  :  10 Nov, 2003 on 20:08
In un articolo pubblicato Sabato 8 Novembre 2003 su "Il Sole 24 Ore" si riferiscono le dichiarazioni del Ministro Moratti, in sede di audizione alla VII Commissione Cultura della Camera, in relazione al DdL, voluto, secondo quanto più volte dichiarato dal Ministro stesso, per riequilibrare i punteggi dei docenti precari nelle graduatorie permanenti.

Incredibili, quindi, e assurde le affermazioni del Ministro riportate dal giornalista: «il governo auspica che l'approvazione avvenga prima dell'emanazione del decreto ministeriale sull'integrazione e l'aggiornamento delle graduatorie permanenti per il prossimo anno [...]«.

Non si può non percepire la discordanza logica e temporale presente nella dichiarazione: non si voleva intervenire con questo DdL proprio per riequilibrare le graduatorie, sconvolte da due anni di insensati scavalcamenti di neoabilitati a danno di precari da anni in possesso di abilitazione? Il governo non aveva promesso di intervenire in maniera risolutiva per bloccare meccanismi che aveva riconosciuto ingiusti e paradossali? Che senso avrebbe, allora, riaprire le graduatorie lasciando che nessun principio le riequilibri? Si rende conto il Ministro di ciò che afferma?

La tanto sbandierata grande attività del Ministero e del governo sul problema delle graduatorie sta producendo i risultati che vediamo: a più di un anno di distanza «si auspica che»? A quale divinità è affidata la realizzazione degli atti di questo governo, poiché tutto sembra essere posto fuori dai suoi poteri e dalle sue competenze?

Il Ministro, togliendo i 18 punti attribuiti nell'Aprile scorso ai precari, è stato capace di vanificare i propri atti. Se il Ministro non è in grado di garantire che un atto "riparatore", seppur debole come appare questo DdL, venga attuato prima (con un valore temporale, logico e di senso) della riapertura delle graduatorie, e della fine dell'anno, come i precari chiedono, può smettere di fare il Ministro fin da subito (con un valore temporale, logico e di senso).

Se così non fosse, risorse ed energie che appartengono a questo paese verrebbero ulteriormente vanificate. E ancora una volta mancherebbe una connessione tra le azioni intraprese dal Ministro e il loro fine. Oppure questo fine era forse non quello di riequilibrare le graduatorie ma di raggirare i precari con i soliti trucchi?

Ministro Moratti, o il DdL si fa, o, ripetiamo, se ne vada, Lei, lo staff del MIUR e tutti coloro che si sono resi responsabili dell'attuale situazione, perché i precari vedono nell'intera vergognosa vicenda un pericoloso sovvertimento di ogni regola e categoria.

Domenica 9 Novembre 2003

Movimento Interregionale Insegnanti Precari


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