Subject | : | AGESC: PROFILO EDUCATIVO, CULTURALE E PROFESSIONALE E INDICAZIONI NAZIONALI DEI PIANI PERSONALIZZATI |
Author | : | edscuola redazione@edscuola.com |
Date | : | 21 Oct, 2003 on 00:01 |
A G E S C Associazione Genitori Scuole Cattoliche PROFILO EDUCATIVO, CULTURALE E PROFESSIONALE E INDICAZIONI NAZIONALI DEI PIANI PERSONALIZZATI La nostra Associazione già in molteplici occasioni ha sottolineato la positività di questa riforma del sistema scolastico italiano: nuovamente viene ribadita questa convinzione, auspicando che l’iter burocratico e normativo inerente la sua applicazione sia il più rapido possibile affinché i percorsi abbiano ad essere attivati in modo coerente e concreto. In quest’ottica di attenzione positiva alla riforma, è stato esaminato quanto sottoposto inerente al profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del primo ciclo di istruzione (6-14 anni), alle indicazioni nazionali per i piani personalizzati nella scuola primaria, nonché alle indicazioni nazionali per i piani personalizzati delle attività educative nella scuola dell’infanzia. Con questa nostra nota vogliamo significare sia alcune condivisioni di fondo, sia alcune perplessità su cui riteniamo necessari impegno e chiarificazioni.
• Siamo concordi nel considerare che lo sviluppo armonico, integrale e integrato è tensione formativa che riguarda tutti i momenti formativi scolastici. Così come siamo convinti che il progetto di vita inizia giustamente nel primo ciclo. • Il raggiungimento del 14° anno rappresenta una tappa importante per il ragazzo: acquisire gli strumenti è per lui un aiuto grande in un momento di “difficile” ricerca di autonomia. L’universo circostante è più invadente oggi, e perciò al ragazzo si richiede una maggiore capacità di comprensione di sé stesso, di maggiore responsabilità, di assunzione di compiti attraverso una posizione ed un atteggiamento attivi. • Da qui la necessità di aiutare i ragazzi ad interagire con i coetanei guardando gli adulti: guardandoli i ragazzi possono imparare un metodo critico. Da qui anche il processo di orientamento: i ragazzi vanno aiutati guardandoli con realismo, considerando anche che molti a 14 anni sono ancora immaturi (giudizio che non è indice di negatività, ma di vero realismo). I piani personalizzati devono tener conto di questa situazione di disomogeneità. • La dotazione di strumenti culturali è opera necessaria: occorre fare un grosso lavoro perché oggi la situazione nella scuola sotto questo profilo è molto carente. Così come andranno aiutati, i ragazzi, ad una operatività responsabilizzante: da qui la necessità anche di un lavoro sui genitori e con i genitori perché aiutino i figli a responsabilità, accompagnandoli e senza lasciarli soli. Per quanto concerne la scuola dell’infanzia: • Forti perplessità sussistono nella valutazione dei profili per la scuola dell’infanzia. Sia il profilo educativo culturale e professionale, sia le indicazioni dei piani personalizzati sembrano ipotizzare una frequenza obbligatoria alla scuola dell’infanzia. C’è forse una contraddizione: se da un lato si esplicita che la scuola dell’infanzia non è obbligatoria e che si escludono impostazioni scolastiche che tendono a precocizzare apprendimenti formali, dall’altro si ipotizza un percorso tendenzialmente obbligatorio e di natura scolastica. Su questo aspetto occorre essere molto chiari, anche perché l’anticipo facoltativo generalizzato pone qualche problema formativo ed educativo avendo a che fare con bambini di età molto diversa e quindi con processi evolutivi differenti. • Sembra opportuno qualificare meglio i percorsi formativi della scuola dell’infanzia, e ciò anche in termini di età di accesso. Occorre creare un criterio più omogeneo, che tenga conto dei processi e dei ritmi evolutivi di ognuno. In quest’ottica la necessità di considerare la scuola dell’infanzia come percorso giustamente cadenzato e orientato allo sviluppo dei bambini aventi la medesima età (e non di più o di meno): solo così si potranno ridurre differenze e difficoltà ai bambini, evitando un affievolimento nelle stimolazioni ed un ritardo nelle capacità di risposta, e si potranno stimolare concretamente le opportunità e possibilità di ciascuno in dimensione educativa, culturale, sociale. Come si concilia tutto ciò con la facoltatività dell’anticipo? • A questo punto riteniamo debbano essere salvaguardate le esperienze già in atto: gli obiettivi educativi/formativi dell’attuale scuola dell’infanzia (materna) sono obiettivi ancora assolutamente validi ai quali porre attenzione.
Riteniamo utile e necessario un impegno preciso da parte del Ministero perché abbia ad attivare strumenti e momenti di formazione rivolti ai genitori, a partire dai profili educativi, culturali e professionali e dalle indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati. In conclusione, condividiamo l’alto profilo educativo, culturale e professionale dello studente perché la scuola deve essere strumento formativo efficiente ed efficace: l’obiettivo deve essere quello di una formazione veramente integrale. Tuttavia, a nostro parere, il cammino per attuare l’obiettivo deve essere preciso, qualificato e sostenuto da forti competenze professionali ed educative da parte dei docenti. A cura di http://www.edscuola.it http://www.edscuola.com Mail: redazione@edscuola.com |