L’ aberrante logica, difesa da Confederali e Snals, di misurare la rappresentatività nazionale non con un voto di opinione, manifestato sulle diverse prospettive di politica sindacale e sulla effettività della tutela degli interessi dei colleghi, ma per mezzo di elezioni che quasi sempre riproducono logiche relazionali tutte interne alle singole scuole, prefigura altri inquietanti scenari:

1) Le elezioni delle Rsu saranno usate dall’ANP per accrescere surrettiziamente la propria rappresentatività nazionale, con tutto quello che ne deriva in termini di peso al tavolo delle trattative e di esoneri sindacali. Ciò avverrà con il contributo determinante dei docenti, attratti dal miraggio del riconoscimento dell’area autonoma di contrattazione ma in realtà ridotti a semplici portatori di acqua al mulino altrui.
2) La presentazione di liste ANP renderà ancora più evidente la funzione ancillare delle Rsu rispetto alle logiche dirigenziali. Nella contrattazione integrativa d’istituto uscirà infatti ulteriormente rafforzata da vincoli di appartenenza politico-sindacale la subordinazione alla parte pubblica delle figure dei docenti vicari, dei collaboratori, del dsga e dei membri del Consiglio di istituto, per cui scandalosamente non è stata prevista alcuna forma di incompatibilità.
3) Sarà concreto il rischio di riduzione della contrattazione d’istituto a mera pantomima . L’ANP è a tutti gli effetti un’ associazione sindacale che tutela gli interessi dei dirigenti scolastici non solo nella loro veste di funzionari pubblici ma anche di quella di datori di lavoro. E’ quindi astrattamente ipotizzabile in tale iniziativa una condotta antisindacale che, facendo leva su legittime istanze di riconoscimento di professionalità di colleghi, tende di fatto a promuovere la costituzione di un sindacato di comodo, vietata dall’art.17 dello Statuto dei lavoratori.

Nelle elezioni delle Rsu, al di là delle valutazioni sulle qualità e sulle intenzioni dei candidati, i docenti dovranno quindi prendere seriamente in esame questi pericoli ed esprimere un voto che serva davvero a rafforzare, sia in sede nazionale che a livello di singolo istituto, le rivendicazioni della categoria e non le ambizioni e le chimere di pochi eterodiretti ai qiali è stata data, per investitura del principe, la patente di altaprofessionalità.

Napoli, 24 settembre 2003

GILDA DEGLI INSEGNANTI DI NAPOLI