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Subject  :  COBAS Scuola: Comunicato Stampa 16 maggio 2003
Author  :  edscuola redazione@edscuola.com
Date  :  18 May, 2003 on 10:29
Altro che stipendio europeo: mentre si attua, o si prepara, il taglio di decine di migliaia di posti di lavoro, il contratto-scuola, firmato oggi da Cgil, Cisl, Uil e Snals, offre una miserabile mancia a quei docenti ed Ata che avranno la "fortuna" di conservare il posto.

In attesa di verificare le modifiche (in genere peggiorative) della parte normativa, č giā chiaro che le promesse sbandierate ai quattro venti di un "contratto di svolta", che avrebbe dato ai lavoratori/trici della scuola uno "stipendio europeo" si sono rivelate una truffa colossale.

Gli aumenti per la categoria, in paga-base, medi e a regime, sono, al netto di tasse e trattenute, intorno ai 60 euro, pari a poco pių del 5% biennale: dunque, viene a malapena coperta lšinflazione "ufficiale", che perō č notoriamente ben pių bassa di quella reale.

Una parte degli aumenti dei docenti verrā inserita nella "retribuzione professionale docente", unšindennitā fuori dalla paga-base, non pensionabile e non presente nella tredicesima; unšaltra parte finirā nel calderone del "fondo dellšistituzione" (cioč del fondo delle singole scuole) che verrā ampliato per ingigantire "lšincentivazione", ossia la concorrenza tra lavoratori/trici nella logica della scuola-azienda. Infine, una parte degli
aumenti verrebbe addirittura differita al 2004.

Tutto questo accade mentre nelle scuole il governo sta realizzando, o preparando, il pių selvaggio massacro di sempre di posti di lavoro, con migliaia di colleghi/e che in questi giorni perdono posto a causa dellšapplicazione "violenta" della Finanziaria, con il passaggio, nelle superiori, di tutte le cattedre a 18 ore frontali e con lšeliminazione
dellšorganico funzionale; mentre Moratti cerca di avviare la controriforma nelle elementari e nelle medie giā dal prossimo settembre, cancellando tempo pieno e prolungato e riducendo del 10% lšorario generale: il che provocherebbe l'eliminazione di circa 56 mila posti di lavoro in due anni.

Dunque, il governo, mentre con una mano impone, attraverso il taglio della scolaritā pubblica e dei posti di lavoro, un risparmio colossale sulla pelle di decine di migliaia di docenti ed Ata e dei diritti dei cittadini ad avere una buona scuola pubblica, con lšaltra mano elargisce una mancia insultante, in sostituzione dello stipendio europeo, a chi resterā nella scuola.

I firmatari del contratto-miseria devono almeno avere il coraggio di sottoporre il contratto stesso allšapprovazione referendaria di docenti ed Ata. In particolare la Cgil, che in questi ultimi mesi, a partire dalla rottura con Cisl e Uil sul Patto per lšItalia e sul contratto dei metalmeccanici, ha ripetutamente avanzato la richiesta di referendum
vincolanti per validare i contratti e i "patti", dovrebbe coerentemente concordare con noi sulla proposta di un referendum anche per la scuola, che consenta a tutti/e di verificare se docenti ed Ata ritengono accettabile o meno il contratto-miseria appena firmato.

Roma, 16 maggio 2003

Piero Bernocchi
portavoce nazionale Cobas scuola


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