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Subject  :  ADI: Comunicato 18 novembre 2002
Author  :  edscuola redazione@edscuola.com
Date  :  18 Nov, 2002 on 08:24
LA POSIZIONE DELL'ADI SUL PROGETTO DI LEGGE DELL'EMILIA ROMAGNA IN MATERIA D'ISTRUZIONE

Nel momento in cui il Disegno di legge delega di riforma della scuola passa all’altro ramo del Parlamento ci sarebbe più che mai bisogno di rigorosi interventi nel merito. Ci sarebbe bisogno che le Regioni, forti dei nuovi poteri costituzionali, proponessero puntuali e consistenti modificazioni. Questo almeno ci si aspetterebbe da Regioni come l’Emilia Romagna, nella quali in passato si sono sviluppati lungimiranti processi di riforma.
Nulla di tutto questo.
La risposta dell’Emilia Romagna la troviamo nelle
“ Idee guida per il progetto di legge regionale in materia d’istruzione, formazione e transizione al lavoro” ,
attualmente in consultazione. Una risposta che si configura più come testimonianza contro la politica del governo che come volontà e capacità politica di individuare strategie per risolvere alcuni dei problemi drammatici dell’istruzione nel nostro Paese, quali l’abbandono di qualsiasi percorso formativo da parte di migliaia e migliaia di giovani nel corso o alla fine dell’ultimo anno di obbligo scolastico, il 16,5% della popolazione in età (dati 2000), che diventa il 30% della popolazione fra i 15 e i 19 anni (dati 1999), senza parlare dei risultati preoccupanti dell’indagine OCSE-PISA 2000 (Program for International Student Assessment, Programma per la Valutazione Internazionale degli Studenti) che colloca i nostri quindicenni fra gli ultimi nella comprensione di un testo scritto e nell’utilizzo di basilari competenze matematiche e scientifiche, all’interno dei 32 Paesi esaminati.
La Regione pare non considerare questi dati allarmanti, e, secondo le dichiarazioni dell’assessore Bastico, parte dall’assunto che la scuola, almeno in Emilia Romagna, sia in buone condizioni. Un giudizio che prescinde però da qualsiasi indagine rigorosa e sistematica, di cui questa regione pare non sentire il bisogno, tanto che, a differenza della Lombardia, del Piemonte e del Trentino, l'Emilia Romagna non ha
accolto l’invito a partecipare alla seconda indagine internazionale OCSE-PISA (primavera 2003), privandosi di uno strumento impareggiabile di conoscenza della situazione dell’istruzione nel proprio territorio.
Delle "Idee" della regione Emilia Romagna abbiamo fatto una puntuale analisi, sviluppandola nei seguenti punti:
1. Abdicazione ai propri poteri e mantenimento dello status quo
2. Rinuncia alla conquista di un’efficace devoluzione in materia di istruzione
3. Il mito del sistema integrato e dell’obbligo scolastico
4. La grande assente: la formazione tecnico-professionale superiore
5. Oltre gli anticipi nella scuola dell’infanzia
6. La necessità di una battaglia politica propositiva
Sul sito dell’ADI
http://www.bdp.it/adi/
trovate il testo integrale delle "Idee" della regione ER, la sua
sintesi, e il nostro commento.


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