Subject | : | S.A.M. – Gilda: Consiglio Nazionale del 19 – 20 gennaio 2002 |
Author | : | edscuola redazione@edscuola.com |
Date | : | 29 Jan, 2002 on 18:36 |
S.A.M. – Gilda Consiglio Nazionale del 19 – 20 gennaio 2002
- La visione generale di tipo aziendale della scuola che emerge anche dalla riforma Moratti. - La prospettiva di una carriera gerarchizzante tra docenti, con la prevista articolazione interna di nuove figure artificiose, non basate sull’insegnamento. - L’appesantimento burocratico che deriverebbe da un sistema di valutazione dei prerequisiti troppo complesso.
- Una riforma che pretenda di “innovare” prescindendo dalla volontà di sanare le pesanti carenze strutturali degli edifici scolastici di gran parte d’Italia.
Il S.A.M. – Gilda riconosce che questa riforma risponde ad alcune sue richieste: - Il mantenimento dell’attuale numero di anni di scuola nel ciclo primario. - Il tentativo di individuare standard nazionali oggettivi di apprendimento, a salvaguardia del sistema scolastico nazionale e di un’offerta formativa efficace in ogni scuola d’Italia.
- L’introduzione di attività facoltative scelte dalle famiglie che, di fatto, generalizza la scuola “integrata”. Permangono alcuni aspetti della riforma meritevoli di riflessione e di chiarimenti. - Il silenzio assoluto sull’urgenza di una seria ridefinizione dei programmi della Scuola Elementare, nell’ottica di una loro semplificazione. Infatti, come ben sa chi, come noi, insegna, questi programmi sono eccessivamente prescrittivi e, nella pratica, impossibili da realizzare. - La mancata chiarezza sulle risorse disponibili per una reale integrazione dei bambini con handicap e un progetto di seria ripartizione dei compiti tra Sistema Sanitario, Stato, Regioni, Comuni e Scuola. Il S.A.M. – Gilda chiede: - La creazione di condizioni atte a garantire la frequenza obbligatoria dell’ultimo anno di scuola dell’infanzia su tutto il territorio nazionale, evitando sperequazioni e garantendo ai bambini un’omogenea base di partenza. - Che la prevalenza del docente non superi in nessun caso le 18 ore. - Retribuzioni adeguate per tutti i docenti che insegnano.
- la concessione di periodi sabbatici.
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