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Subject  :  APEF: Comunicato 5 dicembre 2001
Author  :  edscuola redazione@edscuola.com
Date  :  05 Dec, 2001 on 20:22
A PROPOSITO DEI NUOVI ESAMI DI “ MATURITA’”

Sembra ormai prossima la presentazione del nuovo DDL del Governo di riforma degli Esami di Stato. Ne era stata data notizia in relazione al provvedimento inserito in Finanziaria, circa la composizione delle Commissioni Esaminatrici, che dovranno essere composte dai soli insegnanti “interni”, e presiedute da un Presidente esterno.
Il DDL predisposto dal Governo, conterrà, a quanto sembra, modifiche profonde nella logica e nei meccanismi dell’Esame di Stato.
Le novità, oltre alla composizione della Commissione d’Esame, dovrebbero essere: il ripristino dell’ ammissione; due prove scritte, formulate, in ossequio all’Autonomia degli Istituti, dalle stesse scuole; e una terza prova scritta, formulata da un Organismo di Valutazione Nazionale esterno, con i compito di verifica rispetto agli standard nazionali. Infine una prova orale solo a richiesta del candidato,
La serie delle novità, se confermate, vedrebbe l’Apef in larga misura d’accordo, perché si tratterebbe di modificare, certamente in meglio, quell’esame che è ormai diventato un meccanismo perverso (dispendioso e inutile) di fotocopia di promozioni.
Al posto del tradizionale diploma, che ormai attesta solo il generico superamento dell’Esame, si potrebbe ottenere una seria ed utile “certificazione dettagliata delle competenze” dell’alunno, in funzione di un più chiaro e corretto proseguimento degli studi universitari, o del suo inserimento nel mondo del lavoro.
E una prova di individuazione dell’eventuale “eccellenza” consentirebbe una modifica profonda della sedimentata logica di appiattimento che ha informato negli ultimi decenni tutti i provvedimenti sulla valutazione degli alunni.
Stupisce quindi che ci sia ancora oggi chi polemizza con le novità che stanno per essere introdotte, adducendo motivazioni del tutto ideologiche: La commissione di interni, non garantirebbe qualità e favorirebbe le scuole private.
L’Apef vuole ricordare che le Commissioni esterne, quelle miste ecc., hanno prodotto, nel corso degli anni, il diplomificio pubblico del 97% di promossi, senza selezione alcuna. E non a caso quasi il 40% dei Commissari è costituito da supplenti dell’ultima ora.
E’ grave dunque che ci sia chi vuol fare apparire i docenti non in grado professionalmente di valutare i loro stessi alunni, alimentando una cultura del sospetto e della denigrazione, quando sarebbe invece opportuno salutare con estremo favore l’imminente nascita di un Sistema Nazionale di Valutazione col compito di individuare standard certi sia per scuole statali che paritarie in grado di ridare serietà alle prove di esame.
L’Apef auspica che l’attuale tendenza a produrre dispositivi tipicamente professionali, come l’atteso codice deontologico, contribuisca a spazzare, definitivamente, questa cultura tardo-ugualitarista, che non vuole insegnanti delle cui capacità fidarsi, perché li preferisce burocrati piuttosto che professionisti, e come tali autonomi e trasparenti nell’esplicitazione delle loro prerogative professionali.

Roma 5 Dicembre 2001

A.P.E.F. Associazione Professionale di insegnanti


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