Si è svolto questa mattina presso il MIUR il previsto incontro tra OO.SS. e Ministro Moratti, finalizzato a fornire alle Organizzazioni sindacali il programma quinquennale del Governo sulla scuola.

Il Ministro Moratti ha illustrato il piano, concordato con la presidenza del Consiglio, che prevede, per il quinquennio 2003-2007, investimenti sulla scuola per circa 19.000 miliardi di lire.

Le aree su cui investire sono le seguenti:
1) Riforme degli ordinamenti, sviluppo, autonomia;
2) Innovazione tecnologica multimediale
3) Valorizzazione delle professionalità
4) Formazione iniziale e continua del personale
5) Auto-aggiornamento (rimborso spese)
6) Dirigenza scolastica (risorse integrative)
7) Dispersione scolastica, obbligo formativo, IFTS, formazione degli adulti
Edilizia scolastica
9) Sistema Nazionale di Valutazione del Sistema scolastico
10) Scuole paritarie e diritto allo studio.

I finanziamenti partiranno dal 2003, con un quota prevista di 2000-2500 miliardi, e avranno un incremento di anno in anno fino a raggiungere i 19.000 miliardi nell'anno scolastico 2006/2007.

Queste risorse saranno aggiuntive rispetto a quelle già previste nelle precedenti Finanziarie (Accordo Amato: 600 mld).

Il Ministro ha precisato che le risorse, a partire da quelle previste per il 2003, sono subordinate alla crescita e allo sviluppo economico, oltre che a favorevoli condizioni di congiuntura internazionale.

La ripartizione delle risorse nelle aree di investimento sarà oggetto di confronto con le Organizzazioni Sindacali.

Il Ministro ha comunicato che nel Collegato alla Finanziaria saranno previsti sgravi fiscali per il personale della scuola.

Il piano quinquennale, così come è stato illustrato, sarà oggetto di un ordine del giorno che la maggioranza voterà in Parlamento.

Si sta, in pratica, concretizzando la definizione di quel Master Plan interamente dedicato alla scuola, che era stato ipotizzato nel Patto di Natale 1998.

Come CISL SCUOLA esprimiamo l'auspicio che l'avvio di questo percorso sia un segnale di discontinuità rispetto a politiche scolastiche tese ad economizzare più che ad investire.

Ci auguriamo, inoltre, che sia finita l'epoca delle dichiarazioni di intenti e inizi quella dei fatti concreti.

Roma, 28 novembre 2001