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Subject  :  Internet contro la fame un nuovo progetto Fao
Author  :  edscuola redazione@edscuola.com
Date  :  15 Oct, 2003 on 08:09
da Repubblica.it

L'agenzia dell'Onu lancia Agora: a disposizione dei paesi poveri un enorme database di informazioni scientifiche specializzate

Internet contro la fame un nuovo progetto Fao

di GIAMPAOLO CADALANU

ROMA - Alla Fao hanno preso sul serio il motto: "Insegnare a pescare, non regalare il pesce". E' l'informazione l'unica via per combattere la fame, perché gli aiuti internazionali non bastano. Così l'agenzia dell'Onu per l'alimentazione e l'agricoltura ha lanciato il progetto Agora (un acronimo che significa Accesso alla ricerca globale online sull'agricoltura), per mettere a disposizione dei paesi più poveri un gigantesco database di informazioni scientifiche. Lo strumento, va da sé, non può essere che Internet.

A disposizione di studenti e ricercatori sono oltre 400 pubblicazioni scientifiche di tutto il mondo, con possibilità di ricerca anche su materiali pubblicati fino a cinque anni fa. Concepito sulla falsariga di un sistema già rodato dall'Organizzazione mondiale della Sanità, Agora è un archivio gigantesco che, calcola la Fao, costerebbe di soli abbonamenti qualcosa come un milione di dollari. Verrà offerto gratuitamente ai paesi con reddito pro capite inferiore ai mille dollari annuali, mentre quelli che stanno sotto i tremila dollari pagheranno una piccola quota.

Insomma, dicono alla Fao, è anche un modo per trattare "alla pari" i popoli dei paesi in difficoltà, fornendo gli strumenti di sopravvivenza senza imporre i costosissimi interventi degli specialisti occidentali. "La letteratura scientifica costa molto", ha spiegato il direttore della Fao Jacques Diouf, "e questi costi hanno costretto molti paesi deboli a rinunciare alla ricerca. Agora può dargli nuove opportunità".

Nel progetto c'è anche un piano, in via di definizione, per consentire agli studiosi un accesso Internet meno costoso, visto che in Sudafrica una connessione a 64K costa 800 dollari al mese, in Nigeria arriva ai 2000 dollari, in Kenya quasi il doppio.

Nella pratica, il sistema è di una semplicità disarmante. Mettiamo che lo strumento sia affidato ai tecnici del Mali che si occupano di lotta biologica per difendere il fiume Niger dalle piante infestanti. Dal sito www.aginternetwork.org basterà andare a una schermata di ricerca e digitare "water hyacinth", cioè giacinto d'acqua, il maggior responsabile dello strangolamento dei fiumi, per ottenere 41 articoli selezionati da Bioresource Technology a Hydrobiologia, a Bio Control eccetera. Sono riviste estremamente specializzate, ovviamente irreperibili nei paesi in via di sviluppo. Eppure, paradossalmente, le ricerche di cui si parla molto spesso sono state realizzate proprio in queste nazioni.

Nel progetto Agora la Fao ha messo il know-how, con la collaborazione della Cornell University e della Rockefeller Foundation, con fondi dell'agenzia Usa per gli aiuti e del ministero britannico per la cooperazione. Ma un ruolo fondamentale lo hanno avuto piccoli e grandi editori, che hanno messo a disposizione i loro materiali. Perché, come dice Eric Swanson, della casa editrice Wiley, "per un editore scientifico poche cose danno soddisfazione quanto sapere che le informazioni saranno usate per migliorare salute, nutrizione e istruzione di chi ha bisogno".

(14 ottobre 2003)


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