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Subject  :  Maroni blocca la Finanziaria "Aspetto che passi lo sciopero"
Author  :  edscuola redazione@edscuola.com
Date  :  14 Oct, 2003 on 18:01
da Repubblica.it

Il ministro del Welfare non presenta l'emendamento pensioni
"E' sulla mia scrivania, lo invierò al Parlamento dopo il 24"

Maroni blocca la Finanziaria "Aspetto che passi lo sciopero"
Ma la Cgil rilancia: "Il governo ritiri la proposta"
Anche il Cocer chiude le trattative con Palazzo Chigi

ROMA - Il governo blocca l'iter di discussione della Finanziaria. Il ministro del Welfare Roberto Maroni non ha presentato in commissione Bilancio del Senato l'emendamento sulla riforma delle pensioni. Emendamento che che viene considerato una precondizione per avviare l'esame della manovra. La decisione di Maroni è, come sottolinea il ministro stesso, politica: "L'emendamento ce l'ho io sulla mia scrivania e non penso che lo presenterò in Parlamento prima del 24 ottobre, giorno dello sciopero, perché voglio ostinatamente sperare che il sindacato sia disponibile a discutere".

Una mossa che ha come risultato immediato mettere in imbarazzo il Senato e che difficilmente sortirà l'effetto annunciato da Maroni. Il segretario della Cgil Guglielmo Epifani ha infatti rilanciato in mattinata la linea del sindacato: "Il governo deve ritirare la sua proposta sulle pensioni per poter riaprire una discussione: dentro lo schema governativo non siamo disposti a discutere. Questo perché si tratta di una proposta che non va bene nell'impianto, nelle scelte. E' una riforma totalmente ingiusta, non equa, sbagliata, che serve solo a far cassa"

"Per di più - ha aggiunto Epifani - si tratta di una proposta che non è stata mai discussa ma decisa unilateralmente dal governo. Sullo sfondo per noi resta un punto fondamentale. E cioè che per noi la riforma Dini è una buona riforma, che già prevede i suoi meccanismi di verifica sulla sostenibilità".

Mentre lo scontro continua, è stato convocato un vertice tra i capigruppo della maggioranza a Palazzo Madama e il ministro dell'Economia Giulio Tremonti in cui si affronterà anche la questione dello scoglio che ha bloccato l'iter della Finanziaria. Ma Maroni ha già fatto sapere che se il Parlamento richiederà il documento per poter continuare la discussione sulla Finanziaria, glielo manderà "senza indugio".

Ma oggi il governo ha subito anche una pesante critica da parte del Cocer, il sindacato che rappresenta le forze armate. Vista la "grave disattenzione - dice una nota - che il governo ha dimostrato nella Legge Finanziaria e che il ministro della Difesa, Antonio Martino, a tutt'oggi, si sottrae al democratico confronto con la Rappresentanza Militare", i delegati del Cocer "ritengono opportuno chiudere ogni trattativa di tipo istituzionale". Il Cocer chiede un incontro con Silvio Berlusconi o con il vicepremier Gianfranco Fini per avere un chiarimento su "quale sia la strategia che l'esecutivo intende adottare per la benevola e programmatica soluzione delle problematiche dei soldati, marinai ed avieri oggi in armi".

E anche sul fronte imprenditoriale le cose per Palazzo Chigi non vanno meglio. Il presidente degli industriali piemontesi, Andrea Pininfarina, ha detto che i provvedimenti di incentivazione alle imprese previsti in Finanziaria non sono ancora positivi.

(14 ottobre 2003)


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