Subject | : | “SI’ LOGO” |
Author | : | edscuola redazione@edscuola.com |
Date | : | 25 Sep, 2003 on 23:32 |
“SI’ LOGO” LA SCUOLA GRIFFATA DI BERLUSCONI “No Logo” è il titolo di un libro di successo della giornalista canadese “no-global” Naomi Klein, dove tra le altre cose si denuncia l’invadenza delle sponsorizzazioni mercantili nel campo scolastico. Ma c’è chi deve aver pensato che se un “no-global” la pensa così, è giusto per chi sta dall’altra parte fare l’esatto contrario. Così nei giorni scorsi ci è stato fornito un esempio di scuola che potremmo ben chiamare “Sì Logo” . Il settimanale Donna Moderna, della casa editrice Mondadori, notoriamente di proprietà del Presidente del Consiglio, è uscito infatti con un opuscolo di propaganda della nuova scuola del Ministro Moratti accompagnato da una prorompente pubblicità Coin, fatta di improbabili bimbi biondi dai vestiti griffati: il look della nuova scuola, evidentemente.
“Sai che da settembre parte la riforma?” “Il primo giorno di scuola quest’anno avrà un sapore tutto particolare. Studenti e famiglie si preparano a vivere l’inizio della riforma dell’istruzione (…) Gli alunni che conosceranno da vicino –tra qualche giorno- la scuola del futuro sono quelli della prima e della seconda elementare. Tutti gli altri dovranno aspettare ancora un po’…” Fandonie! Tutti sanno che la riforma non parte quest’anno, il decreto attuativo ha appena cominciato il suo iter, ad anno scolastico iniziato, e perciò la partenza è, come minimo, rinviata all’anno prossimo. “Fino ad oggi l’insegnamento della lingua straniera era facoltativo: ogni istituto decideva se inserirlo o no nei programmi didattici”. Altra bugia colossale. L’insegnamento della lingua straniera era in realtà limitato dalle risorse, ma esso era di ordinamento a partire dalla terza, era facoltativo in prima e seconda, dove era arrivato al 40%. Ma il contesto in cui l’affermazione si pone lascia intendere che era facoltativo tout court. E sorvoliamo sull’introduzione dell’informatica, che, come è stato ripetutamente scritto, è già avvenuta alcuni anni fa, ai tempi del Ministero Berlinguer, e non è perciò una novità. Tutt’al più è la prosecuzione di un’esperienza. “Ci saranno gli istituti di istruzione e formazione professionale, con 10 aree di studio.” In realtà non si dice che questi saranno fuori dalle competenze ministeriali e affidati alle regioni. Inoltre le dieci aree di studio non sono ancora definite da nessuna norma di legge e neppure da documenti resi pubblici, neppure noti agli operatori della scuola. Chiediamo allora: è uno scoop di Donna Moderna? Finora l’unico documento noto riguardava i licei non l’istruzione e la formazione professionale. Esiste un documento in tal senso? Se esiste, perché gli operatori della scuola non lo conoscono?
“La formazione culturale tradizionale (la lingua italiana, la grammatica, il latino già nella scuola media) verrà rafforzata” Già! Tornerà il latino nella scuola media. Se ci fossero dubbi Bertagna ci spiega anche come: “Le preiscrizioni alle superiori si fanno a gennaio. Quindi, se lo studente ha deciso di andare al liceo classico, fino alla fine dell’anno approfondirà lo studio del latino. Se invece ha scelto la formazione professionale, farà attività di laboratorio.” Insomma a denunciare la canalizzazione nella secondaria superiore siamo stati degli inguaribili ottimisti. Inizierà alle medie, almeno nell’intenzione di chi ci sta preparando il “pacco”. Il bello è che non esistono ancora documenti che dicano ciò. Ma se l’affermazione viene da personalità di sottogoverno del calibro di Aprea e Bertagna non c’è ragione di dubitarne. “Per il bambino ( e quindi anche per la famiglia) ci sarà un solo maestro di riferimento: il tutor. Sarà lui a insegnare le materie fondamentali come l’italiano, la storia, la geografia e la matematica. E sarà lui a coordinare il lavoro degli altri maestri che si occuperanno dei laboratori ( linguistico, artistico, delle attività motorie ecc.).” Persino l’aggettivo prevalente impallidisce di fronte ad una simile affermazione, degna del primo comandamento. “un’altra prova nazionale. Che verrà giudicata dall’Invalsi. Questa è una struttura che avrà anche il compito di esaminare la qualità dell’intero sistema scolastico, mettendo a confronto i risultati degli esami dei tutte le scuole italiane.” Insomma gli studenti in ansia di fronte ad un esame usati come cavie per le inchieste nazionali e il metodo della comparazione tra i risultati degli alunni per giudicare la qualità delle singole scuole. Pino Patroncini 22. 9. 2003 http://www.edscuola.it http://www.edscuola.com Mail: redazione@edscuola.com |