Subject | : | Precari, cambiano i punteggi |
Author | : | edscuola redazione@edscuola.com |
Date | : | 20 Sep, 2003 on 09:40 |
da Il Corriere della Sera 20 settembre 2003 Via libera dal Consiglio dei ministri. Saranno ridotti i passaggi di ruolo ROMA - Nuove graduatorie permanenti per i precari della scuola dal prossimo anno scolastico. Il Consiglio dei ministri ha approvato un ddl che modifica le attuali regole in materia di punteggi. Interessa circa 300 mila insegnanti non di ruolo. Il provvedimento accorcia un po’ le distanze tra i docenti specializzati della Ssis e i precari storici. La mediazione del governo lascia però insoddisfatti entrambi i contendenti. Ds e Margherita rilanciano: aumentare la percentuale dei posti vacanti da riservare all’assunzione dei precari. IL MINISTRO - Per il ministro dell’Istruzione è «una soluzione equa per tutti». «Il disegno di legge - ha dichiarato Letizia Moratti - interviene per sanare una situazione di grave disagio, derivante dalle scelte dei governi precedenti. Erano stati infatti attivati tre canali di reclutamento, sottostimando i numeri degli aspiranti e sovrastimando le possibilità di accettazione, creando così aspettative alle quali non sarebbe stato possibile far fronte». «Il governo precedente - ha aggiunto - aveva inoltre programmato l’immissione in ruolo di 90 mila docenti, senza procedere a nessuna assunzione. Il nostro primo intervento è stato quello di assumere 62 mila docenti nel 2001. Ora, con questo disegno di legge, interveniamo per riequilibrare i punteggi». LE REGOLE - Le graduatorie saranno aggiornate ogni due anni. Le principali novità riguardano l’attribuzione di un bonus di 6 punti alle abilitazioni diverse dalla specializzazione Ssis, che continua a valere 30 punti, e la riduzione a un terzo del punteggio derivante dal voto di abilitazione. D’ora in poi il minimo sarà di 4 punti invece di 12 e il massimo di 12 invece di 36. Verrà anche ridotto di un terzo il punteggio attribuito per gli altri titoli che si aggiungono a quello fatto valere per l’accesso in graduatoria. Si tratta di misure che ridimensionano parzialmente il punteggio degli specializzati delle Ssis. Saranno ridotti i passaggi di ruolo. Oggi il 60 per cento di nuovi posti viene riservato a chi è già assunto e vuole cambiare tipo di cattedra. Il provvedimento affida alla contrattazione collettiva di settore il compito di rideterminarne la percentuale - si parla di una sensibile riduzione - in modo da destinare il maggior numero possibile di cattedre libere alle assunzioni dei precari. Viene inoltre offerta la possibilità di conseguire l’abilitazione o la specializzazione ai docenti di sostegno attraverso la frequenza di appositi corsi universitari. COMMENTI - «Il nodo principale non è stato sciolto - ha osservato la Ds Maria Chiara Acciarini -, ovvero l’attribuzione ogni anno del 70 per cento dei posti per l’assunzione dei precari». Per Enrico Panini, leader della Cgil scuola, «non solo non si faranno subito le immissioni in ruolo nonostante le decine di migliaia di posti disponibili, ma si allunga ulteriormente l’attuale procedura delle nomine». «Troppo tardi e troppo poco» è stato il commento della senatrice della Margherita Albertina Soliani. «Le scelte operate - ha detto Daniela Colturani, segretario generale della Cisl scuola - non sono in grado né di attenuare né di sopire i conflitti del mercato del lavoro della scuola». Giudizio cautamente positivo di Massimo Di Menna, segretario generale della Uil scuola. «Ma ora - ha dichiarato - occorre garantire un piano di assunzioni che assorba tutto il precariato». Fedele Ricciato, leader dello Snals, ha annunciato emendamenti in sede parlamentare «per dare risposte più puntuali a tutte le legittime aspettative». Il senatore Giuseppe Valditara, responsabile scuola di An, ha espresso apprezzamento per «la rapidità con cui il governo ha risolto la delicata questione». Moderatamente soddisfatto il responsabile scuola dell’Udc, Beniamino Brocca, uno dei padri della legge: «Sono stati riconosciuti i diritti dei docenti precari abilitati, negati dalle sentenze dei Tar e dei Consigli di Stato». «Solo chi ha 5 anni d’insegnamento non verrà nuovamente penalizzato» ROMA - «Il disegno di legge non riequilibra assolutamente la situazione tra vecchi e nuovi precari della scuola. Noi "storici" abbiamo chiesto l’equiparazione delle abilitazioni ma i 6 punti che ci vengono riconosciuti, rispetto ai 30 punti riservati alle Ssis, non rappresentano certo un’equiparazione, anche se vogliono farcelo credere». Anna Maria Alesi, sposata con quattro bambini, insegna a Porto San Giorgio, nelle Marche. Ha conseguito una laurea in Lettere nel 1993. Fa supplenze da cinque anni. Il disegno di legge ha come obiettivo quello di ristabilire un certo riequilibrio nei punteggi delle graduatorie tra precari storici e «sissini». Quelli come lei dovrebbero trarne un vantaggio, anche se minimo. Non è cosi? http://www.edscuola.it http://www.edscuola.com Mail: redazione@edscuola.com |