Subject | : | Pirandello, diritti umani, i totalitarismi, la civiltà dell'immagine: critici gli esperti |
Author | : | edscuola redazione@edscuola.com |
Date | : | 19 Jun, 2003 on 06:40 |
da Il Sole 24 Ore MATURITA' 2003 / ITALIANO Pirandello, diritti umani, i totalitarismi, la civiltà dell'immagine: critici gli esperti Giovanni Pacchiano (modesto il tema sugli affetti familiari), Alessandro Barbero (perplesso sul tema di storia), Piero Craveri (sbagliato l'enunciato del tema sul potere delle immagini). E fra le "fonti" spunta anche Silvio Berlusconi... Di Pirandello ai "maturandi" è stato consegnato il testo dell'ottava scena del primo atto della commedia, con il Anche quest'anno le indiscrezioni sui temi erano «spuntate» Ecco i primi commenti che abbiamo raccolto a caldo sulla Maturità 2003. Per Giovanni Pacchiano, italianista del «Sole 24 Ore Domenica», il tema sugli affetti familiari è una «proposta piuttosto modesta, perché accosta autori appartenenti a epoche e culture diverse, senza analogie di correnti o temperamenti, anche se - in positivo - può essere rimarcata la presenza del poeta svizzero-ticinese Giorgio Orelli, credo per la prima volta in una Maturità in Italia». Nella scelta del tema Pacchiano coglie anche «una sorta di invito implicito per gli studenti a rintanarsi nel guscio del piccolo mondo familiare, che però è fatto di poche gioie e tanti lutti, come nelle poesie di Foscolo, di Montale e di Umberto Saba, con una donna-moglie-madre, che ha vissuto la sua vita come rinuncia; manca invece nei brani allegati il poeta familiare più emblematico, Giovanni Pascoli». Alessandro Barbero, scrittore di successo (Carlo Magno, la battaglia di Waterloo, D'Annunzio gli argomenti dei suoi ultimi libri) e docente presso l'università del Piemonte Orientale a Vercelli, è molto perplesso sulla traccia del tema focalizzato sui sistemi totalitari del 鯜: «Se non è sotteso un suggerimento politicamente connotato, che voglio escludere, guardando al tema da storico, bisogna evidenziare, ad esempio, che le foibe sono un momento certamente drammatico, da analizzare nel contesto della catastrofe della guerra e della guerra civile, ma non c'entrano con i regimi totalitari, lo stesso vale per il caso dell'Algeria». Per il professor Barbero, la traccia ministeriale «costruisce per gli studenti uno schema basato sul numero di morti che porta a un giudizio puramente moralistico: brutto il fascismo, bruttissimo il nazismo, orrendo il comunismo, ma non si sa che cosa i ragazzi possano avere capito; gli storici e la scuola dovrebbero invece fare qualcosa di più, cioè aiutare a capire». Piero Craveri, docente di storia contemporanea e preside della Facoltà di lettere dell'Istituto universitario suor Orsola Benincasa di Napoli, commenta per «Il Sole 24 Ore online» le ultime due tracce, sui diritti umani - «che solo in senso lato si può includere nell'argomento storico, come è stato proposto» - e il tema generale sulla civiltà dell'immagine. «Apparentemente facile e vicino alla coscienza dei giovani, il tema sui diritti umani richiede la sua parte di ragionamento - puntualizza Craveri - perché non è semplice per uno studente spiegare come si possono rendere "coerenti e compatibili", da una parte, la cittadinanza reale, fatta di diritti e doveri, con possibilità di intervenire sulla vita civile e politica, e dall'altra parte, una cittadinanza planetaria o universale che guarda alla globalizzazione del mondo e all'abbattimento delle frontiere statali». Per Craveri è infine «sbagliato criticamente l'enunciato del tema sul potere delle immagini, perché la contrapposizione non è fra immagini "buone" e "cattive": l'immagine è di per sé neutra, diventa buona o cattiva a seconda di come viene usata; il problema è invece quello del modo in cui ci si pone di fronte all'immagine, ma questo è una domanda che il tema non sollecita».
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