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Subject  :  Promossa solo la scuola di domani
Author  :  edscuola redazione@edscuola.com
Date  :  13 May, 2003 on 07:17
da La Stampa
13 maggio 2003

RAPPORTO EURISPES-LIBERAL: PIACCIONO IL NUOVO ESAME DI STATO E L’INFORMATICA

Promossa solo la scuola di domani
Oggi alta dispersione e professori sottopagati

ROMA - La scuola che verrà piace. Lo dice l’ 85 % dei 1500 genitori intervistati da Eurispes per il «Primo rapporto nazionale sulla scuola» della Fondazione Liberal (presieduta dal parlamentare di Forza Italia Ferdinando Adornato), presentato ieri a Roma. O almeno piace per alcuni aspetti di forte richiamo, come le lingue, l’informatica e perfino per il contestatissimo nuovo esame di Stato. Piace, dunque, la prospettiva che si prospetta davanti alla scuola, tanto quanto non piace la realtà così com’è: una scuola dove la dispersione riguarda ancora 240 mila ragazzi l’anno, dove i professori sono demotivati perché sottopagati, dove solo chi viene dai licei riesce a sfondare negli studi. L’università, poi, sforna pochi laureati e mal preparati, tant’è che il 65 % deve riqualificarsi prima di accedere al mondo del lavoro, e anche una scuola ideologizzata, in cui l’insegnamento della storia (per fare un esempio lungamente dibattuto) è ancora largamente manipolato, tant’è che sei studenti su dieci non sanno ancora cosa sia state le foibe. Secondo il presidente di Eurispes, il sociologo Gian Maria Fara, sono quattro le emergenze che riguardano la scuola, per lo più - ha detto - «si tratta di problemi strutturali a cui la riforma Moratti tenta di dare una risposta, direi con un qualche successo». Prima di tutto «le poche risorse che il nostro Paese continua a destinare al sistema dell'istruzione: negli ultimi anni - ha sottolineato - in Europa la spesa pubblica non è cresciuta di pari passo con il Pil e quella per la sola istruzione superiore non è cresciuta in alcun Stato membro in modo proporzionale alla crescita del numero degli studenti (la spesa nell'Unione è stata dellƇ,1% del Pil rispetto a quella del 2,3% degli Stati Uniti). Divario che è legato ai bassi finanziamenti privati». «Altri due nodi - ha proseguito Fara - riguardano gli stipendi dei docenti che sono inadeguati, visto che oggi, in Italia, quelli reali sono tornati ai livelli del 1993» e «l’arretratezza della scuola italiana rispetto ai processi di innovazione e informatizzazione». L'ultima questione fa, invece, riferimento all’orientamento scolastico e professionale degli studenti, dato che «solo il 47 % dei laureati trova il lavoro per il quale ha effettivamente studiato e al 65 , 7 % viene richiesto dalle imprese una ulteriore formazione». I punti principali di questa ricerca saranno approfonditi nel convegno sulla scuola che la Fondazione Liberal terrà a Milano da giovedì a domenica prossimi.

r. r.


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