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Subject  :  Sette giovani su dieci pronti a chiedere una raccomandazione
Author  :  edscuola redazione@edscuola.com
Date  :  09 May, 2003 on 09:24
da Il Corriere della Sera
9 maggio 2003

Il fenomeno in aumento anche per i ventenni

Sette giovani su dieci pronti a chiedere una raccomandazione
Per i ragazzi è «spregevole ma indispensabile»

ROMA - L’Italia è una Repubblica fondata sulle raccomandazioni, si diceva già nel dopoguerra, che pure era un periodo di belle speranze. Cinquant’anni e parecchie raccomandazioni dopo la battuta circola ancora, ma qualcosa è cambiato, se non altro nel fatto che se ne avverte meno la vergogna. Ricorrere ad una segnalazione di un familiare influente o del potente di turno resta una pratica brutta quanto si vuole, ma incancellabile, e utile soprattutto se è per lavorare. Uno studio dell’Eures, Ricerche economiche e sociali, condotto su tremila giovani dai 15 ai 29 anni, fa emergere una generazione che vorrebbe liberarsi dall’antico vizio italico, ma non ci riesce. C’è voglia di far valere le proprie capacità, ma c’è troppa arrendevolezza rispetto a questo malcostume. La spintarella potrà non piacere, ma per i giovani italiani è il modo più rapido per ottenere risultati (41,7 per cento). Solo il 7,8 per cento del campione intervistato accetta la raccomandazione senza fare una piega. Il 62,9 per cento la boccia, contrari più i ragazzi del Sud (66,7 per cento), rispetto a quelli del Centro (63,8 per cento) e del Nord (55,7 per cento). Tra chi la rifiuta, il 47,8 per cento ritiene che faccia andare avanti chi non lo merita, per il 22,2 per cento è ingiusta perché è un’opportunità concessa soltanto a una minoranza; per il 15,2 per cento finisce con il diffondere una cultura mafiosa.
Tra i favorevoli ben il 47,4 per cento la considera soltanto una forma di aiuto a cui si deve ricorrere senza moralismo (17,8 per cento), visto che ormai è accettata da tutti (15,2 per cento). Il 18 per cento tollera la raccomandazione in qualsiasi caso, mentre per il 39,6 per cento è accettabile per trovare lavoro e per il 29,8 per cento per ottenere una scorciatoia in caso di problemi di salute. Oltre 8 intervistati su dieci pensano comunque che la spintarella sia addirittura necessaria per lavorare (47,7 per cento) o comunque utile (32,9 per cento). Per questo il 70 per cento ha confessato che potendo si farebbe raccomandare. I più inflessibili sono i ragazzi meridionali: il 30,2 per cento rifiuterebbe comunque contro il 29,4 per cento dei settentrionali e il 28,8 per cento di quelli del Centro.

Mariolina Iossa


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